15-02-2017
Nel Quarto libro di Mosè, il libro dei Numeri, si dice che durante l’Esodo gli Ebrei, mentre attraversavano il deserto del Sinai, ricordavano gli alimenti che avevano mangiato in Egitto: tra questi sono specificatamente citati la cipolla, l’aglio e i porri. Non è sbagliato dunque pensare che le cipolle, insieme ad altri vegetali, ricoprissero un ruolo importante nell’alimentazione degli schiavi che costruirono le piramidi più di 3.500 anni fa. Tuttavia, specialmente quando si compiono sforzi fisici, le cipolle apportano pochissime calorie e non hanno nemmeno un sapore squisito; è logico quindi pensare che, durante la schiavitù, gli Ebrei ne apprezzassero soprattutto le proprietà medicinali. Molti, infatti, camminando nel fango gelido con cui fabbricavano i mattoni crudi, si ammalavano di bronchite o polmonite. La cipolla e le altre agliacee (aglio e porri) costituirono per gli Ebrei un alimento-medicina, che li aiutò a prevenire e a curare le malattie che colpivano le vie respiratorie e a dar loro forza e salute. Ancora oggi la cipolla è uno degli alimenti più curativi.
Nessun alimento eguaglia la composizione della cipolla, che fornisce 38 kcal/100 g, in maggior parte provenienti dal suo contenuto di glucosio, saccarosio e altri carboidrati (6,83%). Contiene solo l’1,16% di proteine che, trattandosi di un ortaggio, non è una percentuale troppo bassa. I grassi sono presenti in quantità minima (0,16%). Contiene tutte le vitamine (eccetto la B12), ma in piccole quantità. Lo stesso vale per i minerali, tra cui il potassio (157 mg/100 g). Tra gli oligoelementi, il più abbondante è lo zolfo, che forma parte dell’essenza volatile. Quando passano nel sangue, i sali minerali della cipolla si trasformano in carbonati a reazione alcalina, responsabili del notevole effetto alcalinizzante del bulbo. Gli alimenti alcalinizzanti facilitano l’eliminazione delle sostanze di rifiuto prodotte dal nostro organismo, tutte di natura acida. Se la composizione della cipolla è povera di sostanze nutritive, è invece ricca di sostanze non nutritive, fisiologicamente molto attive:
- Olio essenziale: produce il caratteristico odore della cipolla. E’ un olio molto volatile, che evapora facilmente. Ha una composizione molto complessa, perché è formato da una miscela di più di cento diverse sostanze, in particolare il disolfuro di allile e il tiosulfinato.
- Flavonoidi: sono sostanze glucosidiche, che favoriscono la circolazione del sangue, combattono la formazione di coaguli (azione anticoagulante) e arrestano l’ossidazione delle lipoproteine di bassa densità (un tipo di grassi del sangue), che provoca l’arteriosclerosi. La cipolla è ricca di quercetina, uno dei flavonoidi più attivi. Uno studio compiuto nell’Università di Wageningen (Olanda) ha provato che la quercetina della cipolla, cruda o cotta, viene assorbita bene dall’intestino.
Le sostanze che formano questo olio essenziale e i flavonoidi della cipolla esercitano la maggior parte delle proprietà medicinali del bulbo, che è antibiotico, benefico per le vie respiratorie, antiasmatico, diuretico, anticancerogeno e inoltre protegge il cuore e le arterie. La cipolla contiene anche molte altre sostanze non nutritive, la cui azione non è ben definita:
- Enzimi: la cipolla è ricca di sostanze enzimatiche, come l’ossidasi e la diastasi, che dinamizzano i processi digestivi.
- Glucochina: autorevoli studiosi la definiscono un “ormone vegetale”, capace di ridurre il glucosio nel sangue, spiegando così l’azione benefica della cipolla in caso di diabete.
- Fibre vegetali (1,8%), che contribuiscono alla sua azione ipolipemizzante (riduce l’assorbimento del colesterolo) e antidiabetica (rallenta il passaggio degli zuccheri nel sangue).
Alla cipolla sono state attribuite molte proprietà medicinali e quindi viene consigliata contro varie malattie. Poiché il suo olio essenziale è molto volatile e impregna rapidamente tutti i tessuti dell’organismo, è logico pensare che può agire su più organi. Qui di seguito elenco solo le applicazioni dietoterapiche che sono state scientificamente studiate e dimostrate:
MALATTIE DELLE VIE RESPIRATORIE
I composti solforati che formano l’olio essenziale della cipolla passano rapidamente nel sangue appena arrivano allo stomaco e vengono eliminati innanzitutto attraverso i polmoni (per questo, pochi minuti dopo aver mangiato la cipolla, l’alito acquista un odore caratteristico). La cipolla esercita un effetto mucolitico (fluidifica il muco indurito), espettorante (facilita l’eliminazione del muco dei bronchi) e antibiotico contro i germi gram-positivi. Consumare cipolle, possibilmente crude, ma anche lessate, arrostite o sciroppate, ha un effetto curativo su tutte le malattie delle vie respiratorie (sinusite, bronchite, polmonite ecc.).
ASMA BRONCHIALE
Nella clinica pediatrica dell’Università Ludwig-Maximilians di Monaco (Germania) è stato dimostrato che il tiosulfinato, una delle componenti dell’olio essenziale della cipolla, riesce ad arrestare le reazioni allergiche dei bronchi in caso di asma. E’ stato inoltre dimostrato che il tiosulfinato della cipolla agisce anche sul centro respiratorio del tronco cerebrale, stimolando la dilatazione dei bronchi. Come testimoniano queste ricerche, per la sua azione antiallergica e broncodilatatrice, la cipolla cruda è molto indicata in caso di asma bronchiale. I suoi effetti benefici sui bronchi si possono notare già pochi minuti dopo averla ingerita.
ARTERIOSCLEROSI E MALATTIE CORONARICHE
E’ sempre più evidente che il consumo di cipolla previene l’arteriosclerosi, combatte la trombosi (formazione di trombi o coaguli nelle arterie e nelle vene) e migliora la circolazione del sangue nelle coronarie. Uno studio compiuto nel 1989, nell’Università di Limburg (Olanda), ha portato alla conclusione che l’azione benefica della cipolla sul sistema cardiovascolare no nera sufficientemente dimostrata; tuttavia, nel 1996, molte ricerche, hanno provato che chi consuma più cipolle e più mele (due degli alimenti più ricchi del flavonoide quercetina) è esposto a un rischio minore di infarto del miocardio. Il consumo regolare di cipolla, cruda, cotta o arrostita, previene l’arteriosclerosi, fluidifica il sangue nelle arterie e riduce il rischio di gravi complicazioni, come l’infarto del miocardio.
PRESENZA ECCESSIVA DI TRIGLICERIDI NEL SANGUE
I trigliceridi, formati da acidi grassi e glicerina, sono un odei grassi che circolano nel sangue e quando il loro livello è troppo alto, il rischio di arteriosclerosi e di malattie coronariche aumenta. E’ scientificamente provato che il consumo di estratto acquoso di cipolla (acqua di cipolla) riduce il livello di trigliceridi nel sangue e nel fegato. Inoltre, la cipolla aumenta il livello di colesterolo HDL (buono), che combatte l’arteriosclerosi.
MALATTIE RENALI
La cipolla aumenta la produzione di urina, favorendo l’eliminazione delle sostanze di rifiuto grazie alla sua azione alcalinizzante. Si consiglia a chi soffre di litiasi (calcoli), infezioni delle vie urinarie o insufficienza renale di qualsiasi grado.
DIABETE
Riduce il livello di glucosio nel sangue, quindi è molto indicata per i diabetici.
MALATTIE EPATICHE
Stimola la funzione disintossicante del fegato e favorisce l’azione delle altre ghiandole digestive che producono succhi. E’ molto indicata in caso di insufficienza epatica da epatite cronica o cirrosi.
CANCRO
Una ricerca compiuta in Cina e patrocinata dall’Istituto Nazionale del Cancro degli Stati Uniti ha dimostrato che chi consuma cipolla e aglio in abbondanza è esposto a un rischio assai minore di cancro allo stomaco. Altre ricerche hanno rivelato che la cipolla e l’aglio possono inibire lo sviluppo delle cellule tumorali e neutralizzare le sostanze cancerogene. I motivi per cui la cipolla viene consigliata per prevenire e integrare le cure contro vari tipi di cancro (come quello dello stomaco e quello del colon) sono dunque fondati.
PREPARAZIONE E USO
1. Cruda: se è tenera, è il modo migliore di consumarla. Se si lava per qualche minuto in acqua e poi si condisce con il limone, si attenua il suo sapore piccante. Chi soffre di ulcera gastrica o di gastrite deve consumarla lessata o arrostita.
2. Bollita in acqua: perde il tipico sapore e si tollera meglio, ma è anche meno curativa. Non deve essere bollita a lungo (meno di un minuto) e deve essere consumata ben calda.
3. Arrostita: è molto saporita, ma più viene cotta e più diminuiscono le sue proprietà curative.
4. Sciroppo di cipolla: si cuociono parecchie cipolle tagliate a fettine. Si pestano fino a formare una pasta omogenea e si aggiungono alcuni cucchiai di miele o di zucchero di canna.
5. Acqua di cipolla: si prepara lasciando macerare per alcune ore una cipolla cruda, a pezzetti, in un bicchiere d’acqua.