18-08-2014
Nuove ricerche mettono in luce il ruolo della glucosamina nella promozione della longevità. La sostanza, se assunta in particolar modo dalle persone anziane, avrebbe anche effetti simili all’aspirina, senza, tuttavia, produrre gli stessi effetti collaterali di quest’ultima. La notizia, uscita recentemente sul Telegraph e il relativo studio pubblicato sul Journal of Epidemiology, riportano della ricerca condotta dagli scienziati del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle. Durante lo studio osservazionale è stato preso in considerazione un numero assai rilevante di persone – ben 77.500 – di età superiore ai cinquant’anni. I risultati sono stati, a detta dei ricercatori, molto promettenti. La glucosamina, infatti, ha ridotto del 13% la probabilità di morire di malattie tumorali negli otto anni successivi, rispetto alle persone che avevano assunto un placebo. L’effetto era probabilmente aumentato grazie alle virtù antinfiammatorie della sostanza assunta. E’ bene anche dire che oltre al succitato 13%, vi era anche un 41% in meno di probabilità di morire per malattie respiratorie gravi. «Sebbene non si possano escludere eventuali errori sistematici, i risultati suggeriscono che la glucosamina può fornire benefici sulla riduzione della mortalità», scrivono i ricercatori. Tali risultati, in ogni caso, sono stati adattati al fine di poter tener presente alcuni fattori molto importanti che potrebbero alterare i dati emersi dallo studio. Tra questi vi sono l’età, la classe sociale, il sesso e il vizio del fumo. Al termine della ricerca, gli autori si sono affrettati a sottolineare come lo studio condotto non possa ancora dimostrare che il ruolo della glucosamina sia realmente protettivo o che possa influire sulla durata della vita: in poche parole non è stato trovato un legame causa/effetto. Allo stesso modo, anche se sembra possedere effetti simili all’aspirina, non ci sono prove sufficienti che riconducano a un ruolo positivo di tale sostanza nel trattamento dei tumori, così come avviene con una tradizionale aspirina. I dati raccolti, tuttavia, fanno propendere per l’idea che questa sostanza possa essere promotrice di una maggiore longevità.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22828954