15-07-2014
È risaputo che il nuoto sia salutare per i bambini in via di sviluppo. Tuttavia, è meglio se lo praticano al mare. I ragazzi che trascorrono molto tempo in piscina hanno, infatti, maggiori probabilità di sviluppare malattie respiratorie. Diversi studi hanno scoperto la correlazione tra una prolungata esposizione al cloro e l'insorgere dell'asma. L'ultima è stato realizzato dai ricercatori della Catholic University di Louvain a Bruxelles, guidati dal tossicologo Alfred Bernard, che ha dimostrato come anche le piscine all'aperto siano pericolose per i polmoni dei ragazzini. I ricercatori hanno esaminato un campione di circa 847 studenti dai 13 ai 18 anni, informandosi sulla loro esposizione ad agenti che possono provocare l'asma, quali il fumo, il pelo degli animali domestici, l'inquinamento e il tempo che sono soliti trascorrere in piscina. Dall'analisi è risultato che per il 50% dei bambini il rischio che sviluppassero una predisposizione all'asma era direttamente correlato alla quantità di tempo trascorso in una piscina. È emerso che i bambini che frequentavano la piscina con maggiore assiduità - un'ora a settimana per 10 anni - hanno sviluppato una predisposizione maggiore di cinque volte allo sviluppo dell'asma, rispetto ai giovani che non avevano mai nuotato in una piscina. "I bambini sono a maggior rischio - spiega Bernard - perché, nuotando, deglutiscono accidentalmente, in quantità maggiore rispetto agli adulti, acqua che s'insinua nelle vie respiratorie, quando i loro polmoni sono ancora in via di sviluppo". Inoltre lo studio ha dimostrato che al contrario di quanto si riteneva, le piscine all'aperto sono pericolose come e più di quelle al coperto, perché i vapori nocivi rimangono sulla superficie dell'acqua, non si disperdono.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19752078