18-12-2014
Contro i dolori da artrite, un semplice estratto dalle bacche di rosa canina: un tipo di rosa selvatica che cresce nei campi incolti. Il rimedio si pone come una valida ed efficace alternativa (o integrazione) ai farmaci antidolorifici di sintesi che spesso portano con sé anche pesanti effetti collaterali. La Natura spesso ha le risposte. E chi pensa ancora che “naturale” sia sinonimo di poco efficace dovrebbe anche ricordare che la quasi totalità dei farmaci chimici sono alla fine composti di principi attivi derivati o studiati da piante: per cui si comprende come infine sia sempre la Natura a fornire appunto le risposte. E, oggi, la risposta arriva anche nei confronti del trattamento dei dolori da artrite e osteoartrite (in forma cronica) che è una malattia degenerativa con alto indice invalidante.
Ad aver studiato gli effetti di un estratto di rosa canina sul dolore sono stati i ricercatori della Frederiksberg University di Copenaghen, che hanno scoperto come questo rimedio riducesse in modo significativo i dolori anche forti nel 90% dei casi – in particolare, i dolori alle mani. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sull’Open Journal of Rheumatology and Autoimmune Disease, è stato condotto su 30 pazienti affetti da osteoartrosi con problemi sia agli arti superiori che inferiori. L’osteoartrite, infatti, colpisce proprio le articolazioni rendendo spesso difficile – se non impossibile – compiere normali azioni quotidiane come aprire un barattolo, tenere le posate in mano o legarsi le scarpe. L’estratto di rosa canina è stato ricavato dalle bacche, note anche con il nome di “cinorrodi”, che maturano da fine estate ad autunno inoltrato (a seconda delle zone) e sono caratterizzate da una forma ovoidale e di un colore che va dal giallo al rosso intenso. Questi frutti contengono molta Vitamina C, che è presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto ai più noti agrumi. Altro componente degno di nota è il licopene, un rinomato e potente antiossidante che, tra gli altri, aiuta a ridurre il colesterolo LDL, a combattere l’invecchiamento e l’infiammazione. I risultati dei test condotti in questo studio clinico hanno inoltre mostrato che l’estratto, somministrato sotto forma di pillole, aveva un effetto sul dolore che era duraturo nel tempo; per cui i ricercatori ritengono che chi lo assume possa ridurre in modo significativo l’assunzione di antidolorifici di sintesi.
http://www.scirp.org/journal/PaperInformation.aspx?PaperID=35933#.VJHwC_q-61t