10-03-2015
Secondo un nuovo studio, la carenza di omega-3 è il sesto maggiore killer degli Americani. I ricercatori dell’Università di Harvard hanno analizzato 12 fattori di rischio metabolici come dieta, stile di vita, tabagismo e pressione sanguigna elevata ed hanno usato un modello matematico per determinare quanti infortuni mortali potrebbero essere evitati se venissero osservate certe pratiche. Lo studio ha stabilito che potrebbero essere evitate 72.000-96.000 decessi ogni anno dovuti a carenza di omega-3, evidenziando l’importanza di stabilire un riferimento di assunzione dietetica (DRI) per tipi di omega-3 come EPA (acido eicosapentenoico) e DHA (acido docosaexanoico).
Un altro studio ha trovato che una combinazione di acidi grassi omega-3 e di coenzima Q10 (CoQ10) ha fatto diminuire la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca in pazienti con malattie renali. Individui con malattia renale cronica (CKD), che aumenta il rischio di cardiopatie, hanno evidenziato miglioramenti sia nella pressione sanguigna che nella frequenza cardiaca dopo assunzione giornaliera di quattro grammi di grassi omega-3. Inoltre, quando gli omega-3 erano assunti congiuntamente al coenzima Q10, i benefici aumentavano. La CKD è collegata ad aumentata prevalenza di mortalità per qualsiasi causa, eventi cardiovascolari e ospedalizzazione. Oltre che avvantaggiare la salute fisica, i grassi omega-3 sono validi anche per la psiche. I ricercatori hanno indicato che i pazienti depressi hanno, in media, livelli più bassi di omega-3 nel sangue. Il livello di omega-3 ematico è inoltre direttamente proporzionale alla gravità dello stato depressivo. Un certo numero di studi ha evidenziato un miglioramento dei benefici terapeutici dopo supplementazione con omega-3 in pazienti bene controllati dal trattamento antidepressivo.