15-04-2016
Gli aminoacidi a catena ramificata (BCAA, Branched Chain Amino Acids) sono tre aminoacidi essenziali - isoleucina, valina, leucina - con importanti funzioni plastiche. Largamente utilizzati dal muscolo a scopo energetico, i BCAA rivestono un ruolo importante anche nel metabolismo muscolare in caso di attività fisica intensa. Assunti con gli alimenti e assorbiti dall'intestino, sono convogliati al fegato dove non subiscono trasformazioni metaboliche, dato che gli epatociti sono privi degli enzimi necessari ad avviare la loro metabolizzazione. In caso di esercizio muscolare, i BCAA vengono rilasciati dal fegato e trasportati tramite il sangue ai muscoli. Qui gli enzimi BCAA-aminotransferasi li trasformano in alfa chetoacidi che, ad opera del complesso BCKA-deidrogenasi, perdono il gruppo carbossilico e vengono convertiti in acetil-CoA e quindi in glucosio. Quest’ultimo processo può verificarsi sia nel muscolo (l’esercizio induce il potenziamento della BCKA-deidrogenasi, normalmente scarsa nel tessuto muscolare) che nel fegato. Sembra che la sensazione di fatica sia dovuta all'aumento della concentrazione di triptofano nel SNC. L’assunzione di BCAA prima di un impegno fisico intenso e protratto, può migliorare il rendimento grazie alla loro capacità di ostacolare il passaggio di triptofano nel cervello, attraverso un meccanismo di competizione nell'utilizzo di trasportatori di aminoacidi nella barriera emato-encefalica. Il ruolo dei BCAA prevede anche la capacità di contrastare il calo dei livelli di glutammina plasmatica essenziale per la stabilità del pH sanguigno, che si verifica durante uno sforzo intenso. Il ricorso a una loro regolare assunzione è indicato durante i periodi di allenamento intenso, per evitare il rischio di una sindrome da sovrallenamento.
ESERCIZI DI ENDURANCE E DI POTENZA
Recenti ricerche indicano che l'assunzione di BCAA contribuisce alla riduzione della fatica nel SNC durante esercizi a lungo termine. La teoria sulla "fatica centrale" (central fatigue hypothesis) formulata da Eric Newsholme, biochimico della Oxford University, ipotizza il ruolo dell'aumento della serotonina cerebrale (5-HT) nel deterioramento della performance sportiva. Sembra infatti che l'incremento delle concentrazioni di 5-HT cerebrali possa danneggiare le funzioni del SNC, portando a un affaticamento prematuro, caratterizzato da sonnolenza, malumore e difficoltà nel portare a termine l'allenamento. Secondo Newsholme, la teoria della "fatica centrale" presuppone che alti livelli di triptofano libero (fTRP) nel siero, associati a bassi livelli di aminoacidi ramificati (alto rapporto fTRP:BCAA), potrebbero essere elementi implicati nella causa dell'affaticamento durante esercizi di resistenza prolungata. Newsholme suggerisce che i livelli sierici di BCAA diminuiscono durante esercizi di resistenza, poichè vengono utilizzati per la produzione di energia. Questo fenomeno è stato evidenziato in particolare in attività aerobiche di lunga durata, ma anche in attività anaerobiche quale il tennis. La somministrazione di BCAA può essere indicata anche per aumentare l'intensità e la durata degli allenamenti.
PERFORMANCE MENTALI
La pratica sportiva spesso richiede allenamenti prolungati e ad alta intensità, durante i quali è necessario mantenere riflessi e prontezza mentale. In questi casi il rapporto fTRP:BCAA può aumentare, come documentato da Struder in uno studio su giocatori di tennis durante un torneo. Blomstrand ed altri, hanno dimostrato che la supplementazione di BCAA migliora le performance mentali nei giocatori di calcio dopo una partita e nei maratoneti dopo una gara. Lo sforzo psicologico, calcolato con la scala di Borg (RPE, Rating of Perceived Exertion), valuta la soglia di percezione di esaurimento fisico dell’atleta, in particolare le performance cognitive. Blomstrand riporta che la supplementazione di BCAA, rispetto al placebo, ha ridotto l’RPE e l’affaticamento mentale in ciclisti durante una gara di 60 minuti al 70% del VO2 max (corrispettiva percentuale di apporto di ossigeno massimo), seguito da altri 20 minuti di esercizio al massimo livello.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14971434
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9623632