30-04-2015
Alcuni studi suggeriscono che l’acetil-L-carnitina (ALC) può ritardare l’insorgenza della malattia di Alzheimer e della demenza, secondo quanto riportato nella Prescription for Dietary Wellness di Phyllis A. Balch. Inoltre, in caso di malattia già diagnosticata, ALC può contribuire a rallentare la sua progressione e migliorare il funzionamento mentale. Infatti, gli studi sperimentali e clinici dimostrano che ALC può avere una “significativa capacità di rallentare e perfino invertire, gli effetti dell’invecchiamento sul cervello”, scrive il dottor Russell Blaylock L. in Health and Nutrition Secrets. Ma esattamente, come funziona ALC? In Mind Boosters, il Dott. Ray Sahelia ritiene che i malati di Alzheimer possono trarre beneficio da ALC che è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, dove aiuta la formazione dell’acetilcolina, una sostanza chimica del cervello e aiuta a rigenerare i neuroni danneggiati dai radicali liberi. I risultati di numerosi studi di sostegno alla teoria del Dr. Sahelia, compresa l’analisi al microscopio elettronico della regione dell’ippocampo del cervello, hanno dimostrato la capacità di ALC di invertire il deterioramento legato all’età, dei mitocondri. Inoltre, secondo il professor Gary Null, diverse autopsie dimostrano che le persone affette da Alzheimer hanno sperimentato il 25-40 per cento in meno di ALC transferasi rispetto alle persone senza il morbo di Alzheimer. In altre parole, forse per questo, la supplementazione ALC è così vantaggiosa per i pazienti di Alzheimer che sono carenti di L-carnitina.
Naturalmente, i vantaggi della capacità di rigenerarsi del cervello, vanno ben oltre il morbo di Alzheimer e rendono ALC un trattamento promettente anche per i pazienti che hanno avuto l’ictus. Somministrato subito dopo l’ictus, ALC può effettivamente ridurre il livello di danno cerebrale causato dal flusso di sangue interrotto, secondo uno studio animale italiano riportato dal dottor Russell Blaylock L. in Health and Nutrition Secrets. Anche se non è possibile somministrare subito ALC ad un paziente colpito da ictus, si è verificato che la sua supplementazione aiuta il paziente nel recupero di varie abilità. Inoltre, ALC può anche essere utile nel trattamento della sindrome di Down, anche se si tratta di una malattia congenita, piuttosto che un danno dell’età o trauma-correlato. In uno studio di 90 giorni, l’integrazione di ALC ha migliorato sia la memoria visiva che l’attenzione di soggetti con Sindrome di Down. Se gli integratori ALC possono aiutare a normalizzare l’attività mentale di persone con danni neurologici o deterioramento, possono anche aumentare le capacità intellettuali di persone sane? Molti esperti hanno cercato di rispondere a questa domanda. In Mind Boosters, il Dr. Sahelia scrive: “L’acetil-L-carnitina è un antiossidante coinvolto nell’utilizzazione di energia all’interno delle cellule. Una dose di 500 mg al mattino prima della colazione, nel giro di due o tre ore può indurre chiarezza visiva e mentale. ALC migliora l’apprendimento spaziale, la memoria a lungo termine e l’apprendimento”.
https://www.naturalnews.com/015553_mental_health_Alzheimers.html#ixzz2FSlbH61Q