07-05-2015
I bambini esposti alla candeggina mostrano un rischio più elevato di contrarre infezioni, soprattutto di natura respiratoria. Lo dice una ricerca pubblicata su Occupational & Environmental Medicine da un team dell'Università di Lovanio, in Belgio. Lo studio, coordinato da Lidia Casas, ha coinvolto 9 mila bambini fra i 6 e i 12 anni che frequentavano 19 scuole della città di Utrecht, in Olanda, 17 in Finlandia e 18 a Barcellona. I genitori hanno indicato ai medici il numero di infezioni avute dai propri figli nell'ultimo anno, comunicando anche l'eventuale uso o meno della candeggina per i lavori domestici. Mentre in Spagna l'uso del prodotto è molto diffuso - circa il 72 per cento degli intervistati - in Finlandia è molto raro, il 7 per cento del totale. Il prodotto è utilizzato inoltre in tutte le scuole spagnole e in nessuna di quelle finlandesi. È emerso così che laddove l'uso di candeggina era più alto i bambini mostravano un rischio di infezione maggiore. La probabilità di una tonsillite era più alta del 35 per cento, mentre quella di avere la febbre del 20 per cento più elevata. La ragione del nesso sta probabilmente nei composti volatili liberati durante l'uso della candeggina, che hanno un'azione irritante delle mucose e favoriscono così le infezioni. La candeggina, inoltre, avrebbe l'effetto di indebolire il sistema immunitario. L'utilizzo intenso di prodotti per la pulizia, peraltro, è associato anche a un disturbo respiratorio particolare denominato “wheezing”, il cosiddetto respiro sibilante che contraddistingue molti bambini. A dirlo è un altro studio realizzato su 14mila bambini e pubblicato sulla rivista Thorax.
I ricercatori hanno esaminato delle famiglie facendo caso all'uso fatto di prodotti per l'igiene della casa, quelli per asportare la vernice e quelli utilizzati per pulire la moquette. Dallo studio è emerso che i bambini nati nel 10 per cento delle famiglie che avevano fatto uso di questi prodotti avevano due volte di più la probabilità di soffrire di wheezing rispetto a quelli nati in famiglie dove tali prodotti erano usati al minimo. Mentre recenti ricerche ipotizzavano un effetto derivante solo dall'esposizione in gravidanza ai prodotti per la pulizia, lo studio in oggetto ha rivelato che anche l'esposizione successiva alla nascita potrebbe essere un fattore di rischio. Il ricercatore che ha guidato lo studio, Andrea Sherriff, precisa che non si può affermare che i prodotti per la pulizia abbiano causato il wheezing nei bambini presi in esame, ma che è stato osservato un aumento dei casi. Il ricercatore avverte le donne incinte che quello condotto è semplicemente uno studio d'osservazione e non offre prove definitive di un aumento dei casi di asma a seguito dell'uso in casa di prodotti per la pulizia, ma sarebbe ragionevole utilizzare tali prodotti con moderazione.
http://oem.bmj.com/content/early/2015/02/20/oemed-2014-102701.short