03-05-2014
Spesso si celano, sulle confezioni degli alimenti, dietro a nomi e sigle incomprensibili, degni di un rebus da esperti o di una formula chimica, brutte sorprese: sono gli additivi alimentari. A volte si tratta di sostanze naturali, completamente innocue in grado di esaltare il sapore di un cibo, ma in altri casi, molto più frequenti, gli additivi alimentari sono artificiali, studiati e realizzati in laboratorio, e possono avere effetti poco controllati sulla salute. Per fare chiarezza nel “marasma” degli oltre 300 additivi ammessi dalla legislazione europea in materia, ecco 10 additivi alimentari a cui fare attenzione.
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte agli alimenti per esaltarne, “abbellirne”, prolungarne o migliorarne le caratteristiche e le qualità. Per legge, devono essere riportati, a chiare lettere o, meglio, con l’apposita sigla, sull’etichetta del cibo che li contiene. Per evitare brutte, soprese, meglio controllare la presenza di additivi, naturali o artificiali, innocui o potenzialmente pericolosi, prima di acquistare un alimento. La sigla è rappresentata da una “E” seguita da una cifra: ecco qualche “dritta” per decodificare gli additivi alimentari meno affidabili.
1. Gli additivi alimentari indicati con le sigle da E100 a E199 sono i coloranti naturali o artificiali.
2. E-200-E299: sono i conservanti, le sostanze aggiunte agli alimenti per contrastarne il deterioramento e l’azione di batteri e muffe. Tra questi, meglio fare attenzione ai nitriti e ai nitrati (E249 - E252), che rischiano, a concentrazioni elevate, di avere un pericoloso effetto cancerogeno.
3. Gli antiossidanti, che hanno il preciso scopo di contrastare gli effetti dell’ossidazione degli alimenti provocati da luce e aria, sono rappresentati dalle sigle da E300 a E322.
4. E621: è una sigla da ricordare e, se possibile, da evitare; si tratta del glutammato monosodico, un esaltatore della sapidità di alcuni alimenti dagli effetti potenzialmente dannosi per la salute.
5. Tra gli alleati più pericolosi degli alimenti di scarsa qualità ci sono i polifosfati, sostanze sfruttate per la loro capacità di trattenere acqua nei cibi.
6. I solfiti sono sostanze conservanti che possono rivelarsi rischiose per la salute: assunti in concentrazioni elevate, possono provocare mal di testa, reazioni allergiche e problemi respiratori.
7. Tra i dolcificanti è uno dei più conosciuti, ma anche uno dei meno affidabili: è l’aspartame che, secondo recenti studi scientifici, potrebbe avere effetti cancerogeni.
8. E325-E385: queste sigle comprendono i correttori di acidità; meglio evitare, di questa categoria, i derivati dell’acido fosforico (E338-E343), pericolosi “ladri” di calcio.
9. E400-E495: sono gli emulsionanti e gli addensanti, sostanze utili per dare più consistenza agli alimenti.
10. E102 è la sigla di una sostanza da cui tenersi alla larga quando si scelgono i prodotti alimentari da acquistare. E’ la tartrazina, un composto sintetico potenzialmente responsabile di numerosi disturbi, dall’asma, alla rinite, fino all’emicrania e al cancro.