10-01-2015
Apparso on line sul periodico scientifico Circulation, lo studio ha destato molto interesse, oltre a confermare precedenti risultati analoghi. I ricercatori hanno osservato 3.530 soggetti senza malattie cardiovascolari sottoposti a esami di routine, con un livello medio di magnesio nel sangue di 188 mg/dl. Nei vent’anni di follow-up, 228 partecipanti hanno sviluppato fibrillazione atriale, diagnosticata con elettrocardiogramma e monitoraggio Holter. La dr.ssa Abigail May Khan e colleghi dell’University of Pennsylvania, Philadelphia, che hanno redatto lo studio, indicano che livelli bassi di magnesio sono associati sia allo sviluppo di aritmia in studi sperimentali sia all’aumento del rischio di bypass aortocoronarico (CABG). Hanno inoltre aggiunto che il magnesio svolge un ruolo nel sistema di conduzione cardiaco, inclusa la pompa sodio-potassio ATP-dipendente. L’interruzione o l’alterazione del funzionamento della pompa, causata dal deficit di magnesio, svolge un ruolo nell’eccitabilità del miocardio. Il magnesio potrebbe essere efficace nel trattamento della fibrillazione atriale in termini di controllo di ritmo e frequenza cardiaca. La correlazione tra cuore e magnesio, in particolare il suo effetto sul ritmo cardiaco, è studiata da alcuni decenni. Numerose evidenze indicano che il magnesio svolge un importante ruolo nella regolazione della pressione sanguigna, mentre ulteriori dati indicano che scarse riserve di magnesio siano associate ad anomalie del battito cardiaco. Infatti, stimolando la dilatazione dei vasi sanguigni di cuore, braccia e gambe, il magnesio diminuisce il lavoro del miocardio, favorendo la normalizzazione del battito cardiaco.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23172839
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3541701/