CARRAGENINA: UN ADDITIVO ALIMENTARE CHE INFIAMMA L’INTESTINO.

15-12-2017

Esiste un additivo alimentare impiegato come addensante e gelificante sospettato essere irritante per l’apparato gastrointestinale. Questa sostanza si chiama carragenina ed è indicata con la sigla E407. La carragenina si può trovare nei gelati, budini, alcune creme pasticcere, nella carne in scatola, nei confetti, alcuni prodotti da forno, nelle gomme da masticare, nelle caramelle, ed in alcune marmellate. Le quantità aggiunte agli alimenti, variano dallo 0,5% al 2% (nei confetti). La carragenina viene estratta dalle alghe rosse Chondrus Ciprus e Gigantina Mamitosa meglio noti con Lichene Marino e Muschio di Islanda.
Alcuni esperti affermano che la carragenina E407 è molto irritante e infiammante per le mucose gastrointestinali; infatti studi condotti su cavie, topi e porcellini d’India hanno mostrato gravi ulcerazioni dell’intestino dopo la somministrazione di acqua contenente 1% di carragenina. Alcune ricerche accusano gli alimenti contenenti carragenina di provocare le seguenti patologie intestinali:

- Disturbi gastrointestinali.
- Sindrome del colon irritabile.
- Gonfiori addominali.
- Ulcere
- Cancro all’intestino.

La carragenina ad alto peso molecolare in genere non viene assorbito, mentre quella a basso peso molecolare può essere assorbito dalla mucosa dell’intestino crasso.
La Carragenina è nota ai medici per la capacità di indurre infiammazione acuta ed edema se iniettata nel sottocute di cavie di laboratorio. Per testare le proprietà antinfiammatorie dei farmaci e dei nutraceutici i ricercatori usano il test dell’edema da carragenina. In Pratica alle cavie di laboratorio viene iniettata sotto la pianta di una delle zampe posteriori una soluzione salina allo 0,5% di carragenina. L’altra zampa posteriore invece funge da controllo.
Dopo 3 ore dell’inoculazione, l’infiammazione alla zampa raggiunge la massima intensità gonfiandosi per l’edema, e diventa anche dolente e calda. Raggiunte le 3 ore, l’animale viene ucciso per soffocamento con anidride carbonica e le 2 zampe posteriori vengono mozzate in modo preciso alla stessa altezza. Le due zampette si pesano e dalla differenza di peso si valuta l’intensità dell’infiammazione.
Successivamente se alla cavia sottoposta al Test della carragenina viene data una certa dose di curcuma, questa essendo antinfiammatoria “inibisce o riduce l’edema della zampa trattata con carragenina”, e quindi la differenza di peso delle due zampette posteriori sarà minima. Se testando un medicinale, al test della carragenina si registra una notevole differenza di peso tra le due zampette, significa che il farmaco non è antinfiammatorio.
Il consumatore per difendersi dalla carragenina, deve prestare attenzione a leggere l’etichetta. Se tra gli ingredienti compare la sigla E407 oppure la parola carragenina è bene che lo eviti specie se soffre di problemi gastrointestinali.
La carragenina può essere addizionata nei seguenti alimenti:

- In alcuni tipi di formaggio (sottilette e formaggini) allo 0,15%.
- Nei gelati allo 0,5%.
- Nei budini allo 0,5%.
- Nelle caramelle e nei confetti può raggiungere addirittura la concentrazione del 2%.
- Nelle gomme da masticare al’1%.
- Nelle carni in scatola al’1%.
- Nelle creme da pasticceria allo 0,5%.
- Nei prodotti dolciari da forno allo 0,1%.
- Nella frutta candita allo 0,5%.
- In preparati a base di latte e creme di latte allo 0,5%.

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