04-05-2014
L'aspirina è uno dei prodotti medici più diffusi e conosciuti; a volte tale familiarità fa dimenticare all'utente che si tratta di un farmaco, con effetti collaterali (anche gravi). Questo è il monito lanciato da una ricerca della British Heart Foundation, presentata a Barcellona nel corso del congresso della società europea di cardiologia. Gli autori dello studio sottolineano come l'aspirina possa avere benefici sugli individui colpiti da malattie cardiovascolari (come attacchi di cuore), ma sia estremamente pericolosa per gli individui sani. Per tali soggetti, l'aspirina non riduce significativamente il rischio di attacchi di cuore, mentre aumenta la possibilità di emorragie interne. "L'aspirina non dovrebbe essere prescritta alla popolazione generale in questo stadio", spiega il dottor Gerry Fowkes, della Wolfson Unit for Prevention of Peripheral Vascular Disease di Edimburgo, tra gli autori della ricerca.
Il messaggio degli scienziati della British Hearth Foundation è condiviso dal dottor Raffaele Landolfi, del Policlinico Gemelli. Spiega il dottor Landolfi: "ll risultato di questa ricerca mi sembra in linea con tutti i dati più recenti che raccomandano cautela nell'utilizzo di aspirina per la prevenzione primaria. E' invece in controtendenza con un atteggiamento in uso da tempo in America, e che si sta diffondendo anche in Europa, di prendere comunque l'acido acetilsalicilico perché "tanto non fa male".
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20197530
http://www.journal-online.co.uk/article/6608-study_shows_aspirin_risks_can_outweigh_benefits