03-01-2018
Come noto, il magnesio è coinvolto in un’ampia varietà di processi cellulari, e il suo effetto per stabilizzare gli stati ansiosi o i disturbi depressivi è stato ampiamente documentato negli anni. Gli stati ansiosi sono tra i disturbi affettivi più diffusi, segnalati come i primi sintomi della sindrome premestruale (PMS). Nel maggio 2016 è stata condotta una ricerca sistematica sugli interventi clinici con magnesio, da solo o in combinazione fino a cinque ingredienti. Ne è nata una pubblicazione che analizza 18 studi, ognuno dei quali raccoglie i dati legati a sindrome premestruale (PMS), ansia leggera e ipertensione. Dal risultato degli studi analizzati, gli autori sono giunti a confermare che il magnesio allevia i sintomi dell’ansia, particolarmente quella legata alla sintomatologia della sindrome premestruale. Hanno inoltre documentato che, se somministrato insieme alla vitamina B6, la sua efficacia aumenta in misura significativa. Questi dati aprono a un ulteriore ambito di ricerca, considerando la capacità del magnesio di agire sull’asse ipotalamico-pituitario- surrenale; si affaccia pertanto la possibilità che questo catione possa influenzare gli stati ansiosi attraverso la moderazione della risposta allo stress.