11-01-2018
Essere sposati conviene, perlomeno alla nostra salute. Un recente studio della Tilburg University, in Olanda, sostiene che il cambiamento indotto dal matrimonio abbia effetti positivi sulla nostra capacità di autocontrollo e sulla propensione al perdono. Gli scienziati olandesi hanno preso in esame 199 coppie sposate chiedendo ai due partner di valutare il loro grado di comprensione reciproca. Lo studio si è protratto per 4 anni, durante i quali i ricercatori hanno riscontrato miglioramenti nei due parametri considerati. Tuttavia, il matrimonio non è associato soltanto a effetti positivi di tipo psicologico.
A confermarlo è uno studio della Carnegie Mellon University di Pittsburgh pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology che ha rivelato, nell'organismo dei soggetti sposati, livelli inferiori di cortisolo, l'ormone dello stress. Gli scienziati hanno raccolto campioni di saliva da 572 adulti sani fra i 21 e i 55 anni, scoprendo che l'abbassamento dei livelli era costante nei tre giorni in cui hanno ripetuto l'esame. Le persone sposate hanno evidenziato un declino più veloce dello stress, con benefici complessivi sulla salute. «Questi dati forniscono informazioni importanti sul modo in cui le nostre relazioni sociali e intime possono influenzare la nostra salute», ha commentato Sheldon Cohen, coautore dello studio.
Del resto, sono tante le ricerche che sottolineano i vantaggi di un matrimonio stabile per la salute degli individui. Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the American Heart Association, chi ha un matrimonio stabile beneficia di maggiori possibilità di sopravvivenza nello sfortunato caso in cui incorra in un ictus. Gli scienziati americani hanno valutato i dati di uno studio sulla salute di 2.351 adulti che hanno subìto un ictus fra il 1992 e il 2010, scoprendo che il rischio di decesso era del 71 per cento maggiore nei soggetti che non erano sposati. Anche un matrimonio alle spalle era d'aiuto, dal momento che divorziati e vedovi mostrano un rischio rispettivamente inferiore del 23 e del 25 per cento di morire a seguito dell'ictus rispetto a chi è stato sempre single. Inoltre, non sono emerse differenze sostanziali fra uomini e donne.
Secondo una ricerca della Yokohama City University realizzata su un campione di soggetti affetti da diabete di tipo 2, chi è single ha maggiori probabilità di essere in sovrappeso rispetto alle persone sposate. Inoltre, gli uomini sposati hanno anche minori probabilità di sviluppare una sindrome metabolica, vale a dire la combinazione di diabete, ipertensione e obesità che finisce per danneggiare irreparabilmente i vasi sanguigni. I ricercatori hanno analizzato 270 persone colpite da diabete di tipo 2, con un'età media di 65 anni. 180 di essi erano sposati, mentre gli altri 90 erano single. Dopo aver misurato altezza e peso dei soggetti, calcolato l'indice di massa corporea e misurato il contenuto di grasso del loro corpo, gli scienziati hanno scoperto che il gruppo degli sposati aveva meno del 50 per cento delle probabilità di essere in sovrappeso. I volontari mostravano anche livelli più bassi di grasso corporeo, cioè 18,9 chili contro i 23,5 dei single. «Questi risultati suggeriscono che è necessario offrire assistenza e supporto sociale per aiutare i pazienti single con diabete di tipo 2 a gestire il loro peso corporeo», hanno concluso i ricercatori.
Anche uno studio del Langone Medical Center, presso la New York University, firmato da Carlos Alviar conferma indirettamente tali conclusioni. Lo studio, presentato durante l'American College of Cardiology, ha valutato la salute di oltre 3 milioni e mezzo di persone attraverso una serie di esami atti a verificare la funzionalità delle arterie in vari siti dell'organismo, dalle gambe al cuore e al cervello. L'età media era di 64 anni e il 63 per cento del campione era rappresentato da donne. Dai dati è emerso che, esclusi altri possibili fattori che possono influenzare il rischio cardiovascolare, i soggetti sposati di entrambi i sessi mostravano una possibilità di problemi cardiaci ridotta rispetto alla media. Al contrario, essere divorziati o vedovi aumenta il rischio più dell'essere sposati o single. Il matrimonio, inoltre, mostra tutta la sua efficacia protettiva quanto più giovani sono i due coniugi.
Anche un altro studio dell'Università di Cardiff pubblicato sul British Medical Journal sostiene la stessa tesi. Secondo i ricercatori gallesi, la stabilità della vita di coppia favorisce l'equilibrio psicologico delle donne e induce gli uomini a rispettare uno stile di vita più salutare, soprattutto dal punto di vista alimentare. «Le persone sposate hanno un tasso di mortalità del 10-15 per cento più basso rispetto alla media - commentano i ricercatori -. Affinché Cupido possa fare bene alla salute, tuttavia, è richiesto un certo grado di maturità». La passione provata per i rapporti adolescenziali è sicuramente coinvolgente e fa raggiungere al cervello livelli intensi di dopamina, ma sono spesso associati a sintomi depressivi, mentre nei rapporti più maturi prevale l'ormone dell'attaccamento, l'ossitocina.
Secondo i medici, l'età migliore per impegnarsi in una relazione lunga è 25 anni per gli uomini e 19 per le donne, ma attenzione perché, come ricordano i due Gallacher «non tutte le relazioni fanno bene alla salute, i rapporti tesi e difficili hanno un impatto negativo sull'equilibrio mentale e la loro rottura produce effetti benefici. Molto meglio allora tornare a essere single».
Se qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che sposarsi sia un vero toccasana, la conferma arriva anche da uno studio americano, condotto su un gruppo di 289 gemelli maschi, da cui emerge che chi si sposa migliora nel carattere e nella personalità. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Usa “Archives of General Psychiatry” ed è stata realizzata dai ricercatori della Michigan State University. Lo studio ha monitorato per 12 anni gli uomini che all'inizio del lavoro avevano tutti tra i 17 ed i 29 anni. Tra i 289 gemelli quelli che nel corso degli anni sono convolati a nozze sono risultati essere, al termine dei test, più gentili, socievoli e sani rispetto a chi è single. Non solo, i tratti negativi della personalità, come aggressività, tendenza a mentire e anche a commettere atti criminali, risultano meno marcati. La differenza è risultata ancora più evidente tra i gemelli omozigoti. Seppure i gemelli presentassero personalità simili all'inizio dello studio, sono stati riscontrati, al termine dello stesso, comportamenti più gentili e socievoli nei fratelli sposati rispetto ai single.
Altri studi avevano già dimostrato gli effetti positivi della fede al dito per il genere maschile. Una ricerca condotta da Hendrik Schmitz, studioso della Germany's Ruhr Graduate School in Economics, presentata dal quotidiano inglese Daily Mail solo pochi mesi fa, diffondeva buone notizie per gli ammogliati. Innanzitutto, gli uomini sposati si sottopongono con più frequenza ai controlli medici; in secondo luogo, la pressione psicologica della moglie, che desidera un marito più attivo fisicamente, produce effetti positivi sull'organismo degli uomini che ne seguono le indicazioni. Come spiegava l'autore dello studio, se una donna va dal dottore, la probabilità che anche il suo partner si faccia fare un controllo aumenta di 6 punti percentuali. Un individuo che ha una relazione vuole di solito che il partner sia in buona salute perché ci si prende cura l'uno dell'altro.
Confermano le ipotesi del dott. Schmitz anche i risultati di un altro studio, secondo cui il matrimonio costituirebbe una protezione nei confronti di forme depressive, ansia e potenziale dipendenza da alcool, psicofarmaci e stupefacenti. Lo studio in questione, condotto da un'equipe neozelandese in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Università americana di Harvard, ha preso in esame un campione assai ampio di persone, circa 35.000, la cui esperienza ha portato all'attenzione dei medici il pericolo che una separazione o un divorzio costituiscono per la salute mentale dei coniugi. La coordinatrice della ricerca, la psicologa Kate Scott dell'Università di Otago a Wellington, ha dichiarato: «Esistono precedenti ricerche internazionali sull'impatto che la vita matrimoniale ha sulla salute mentale degli uomini e delle donne. Ma questo studio fornisce conclusioni più precise e dettagliate».
In effetti, altre ricerche avevano provato gli effetti benefici del matrimonio sulla salute degli sposi: il vincolo nuziale tiene bassa la pressione e protegge il cuore, funziona da scudo contro il cancro e l'Alzheimer, ha un'azione antidepressiva, combatte l'influenza e cicatrizza le ferite. Virtù terapeutiche che, unite all'effetto longevità, rappresentano 8 buoni motivi per pronunciare il fatidico sì. Controindicazione delle nozze, valida soprattutto per gli uomini, è che dopo sposati si ingrassa di due chili e mezzo in media. Questo è quanto stima il Department of Health and Human Services americano.
http://www.psyneuen-journal.com/article/S0306-4530(16)30805-8/abstract
https://newsroom.heart.org/news/marital-history-linked-to-stroke-survival
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2011-01/bmj-mig012611.php
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1262179/Married-men-live-longer-wives-nag-visit-GP.html