24-01-2018
Non vi è attualmente alcuna cura per il glaucoma. Ora, un nuovo studio ha dimostrato che la vitamina B3 previene con successo questa condizione. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Science. La ricerca - guidata dal Prof. Simon WM John, ricercatore e medico presso il Jackson Laboratory/ Howard Hughes Medical Institute, ha indagato l’effetto della vitamina B3 sui topi che erano stati geneticamente modificati per essere inclini a sviluppare la condizione. “Il glaucoma è una malattia oculare dovuta generalmente ad un aumento della pressione all’interno dell’occhio. Secondo l’OMS ne sono affette 55 milioni di persone nel mondo ed è la seconda causa di cecità irreversibile; in Italia si stima che colpisca circa un milione di persone, ma la metà di esse non ne sarebbero a conoscenza. La disabilità visiva provocata dal glaucoma (compresa l’ipovisione) si può prevenire purché la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente”.
Il glaucoma colpisce il nervo ottico. Nel cosiddetto glaucoma ad angolo aperto, un accumulo di liquido all’interno dell’occhio aumenta la pressione intraoculare in un punto dove danneggia il nervo ottico, eventualmente causando la perdita delle cellule gangliari retiniche. Si tratta di cellule neuronali che collegano l’occhio al cervello, attraverso il nervo ottico. L’età avanzata è un fattore di rischio per il glaucoma poichè con l’aumentare dell’età, il nervo ottico e le cellule neuronali, diventano più vulnerabili agli effetti nocivi della pressione intraoculare.
Il Prof. John e colleghi hanno effettuato una serie di prove genetiche, metaboliche e neurobiologiche su un gruppo di topi che sono stati geneticamente predisposti al glaucoma, così come su un gruppo di controllo sano. I ricercatori hanno scoperto che la molecola nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) diminuisce con l’età. Il NAD è un coenzima ossido-riduttivo che svolge un ruolo chiave nell’ossidazione di una cellula. Un corpo sano produce NAD con l’aiuto della vitamina B3. Una volta ingerita, la vitamina B3 si trasforma in NAD.
I ricercatori hanno aggiunto la vitamina B3 all’acqua potabile dei topi predisposti allo sviluppo del glaucoma. La somministrazione della vitamina B3 ha annullato la maggior parte dei cambiamenti molecolari di solito associati all’età ed ha protetto i topi dall’insorgenza del glaucoma. Secondo gli autori, questo suggerisce che il trattamento con la vitamina B3 - nota anche come niacina o nicotinammide - migliora il metabolismo delle cellule gangliari retiniche, mantenendole sane e il fatto che esse sono più sane e più robuste per un periodo di tempo più lungo, le rende più resistenti al danno indotto dalla pressione. Il Prof. John ed il suo team stanno attualmente lavorando in altri studi clinici per testare l’efficacia del trattamento con la vitamina B3, in altre malattie neurodegenerative.