29-01-2018
I suoi principi attivi, i withanolidi, hanno mostrato attività contro modelli di Alzheimer, Parkinson, Huntington e lesioni al midollo spinale, suggerendo la sua utilità contro le malattie neurodegenerative. Uno studio sugli estratti delle foglie di ashwagandha (conosciuta anche come Withania) ha evidenziato un effetto protettivo contro il danno cellulare e un minor tasso di invecchiamento cellulare, associato al raddoppiamento del numero e della longevità delle cellule. I meccanismi d’azione dell’ashwagandha rappresentano un campo di ricerca tutto da esplorare; un recente studio sull’estratto delle sue foglie ha mostrato che questa sostanza possiede un potenziale nootropo. Le sostanze nootrope permettono di aumentare il rilascio di neurotrasmettitori, enzimi e ormoni, migliorando l'apporto di ossigeno al cervello o stimolando la crescita nervosa. Sono quindi in grado di migliorare il nostro stato fisico e mentale aumentando la memoria, combattendo l’affaticamento e agendo sulla qualità delle nostre performance. Quest’azione sembra particolarmente positiva per stimolare la differenziazione delle cellule di neuroblastoma e glioma, rallentare la patogenesi di Alzheimer e Parkinson, proteggere dalle neurotossine ambientali e migliorare la memoria.