11-02-2018
La carenza di ferro tra i possibili fattori di rischio per l’ictus. A sostenerlo uno studio presentato dai ricercatori dell’Imperial College London, secondo il quale bassi livelli di questo minerale favorirebbero una consistenza più “appiccicosa” del sangue. L’ictus rappresenta una delle malattie più diffuse e pericolose, con oltre 15 milioni di individui al mondo che ne hanno sofferto. Due le differenti tipologie associate a questa patologia: quella emorragica e quella ischemica, meno letale, ma molto più diffusa rispetto alla prima. Nello studio sono state prese in esame le cartelle cliniche di 497 pazienti dell’Hammersmith Hospital di Londra, tutti affetti da un’anomalia ai vasi sanguigni polmonari denominata telangiectasia emorragica ereditaria (HHT). Questa patologia dilata le pareti venose nei polmoni riducendo l’azione offerta dai vasi polmonari di filtraggio dei piccoli accumuli di sangue e consentendo loro in alcuni casi di entrare in circolo nelle arterie. Nello specifico è stato riscontrato come nei pazienti con livelli di ferro particolarmente bassi il rischio di ictus risultasse doppio rispetto a chi aveva valori nella norma. Dalle analisi di laboratorio svolte sulle piastrine dei pazienti è emerso come, stimolandole con una sostanza coagulante, la mancanza di questo minerale provocherebbe un’accelerazione nella coagulazione del sangue.
Molti sono i passaggi dalla formazione del coagulo al verificarsi dell’ictus che andranno verificati, spiega la Dr.ssa Claire Shovlin del National Heart and Lung Institute presso l’Imperial College London, e ulteriori studi si riveleranno preziosi per la comprensione del fenomeno: “Dal momento che le piastrine nel sangue si attaccano più in fretta se c’è carenza di ferro, noi pensiamo che questo possa spiegare perché una carenza di ferro può portare all’ictus, anche se sono comunque necessarie ulteriori ricerche per verificare questo collegamento. Il prossimo passo è di testare se è possibile ridurre il rischio di ictus nei soggetti ad alto rischio trattando la loro carenza di ferro. Saremo quindi in grado di vedere se in quel caso le piastrine diventeranno meno appiccicose”.