05-02-2018
Non ci sono più dubbi, la frutta non è più un tabù per chi è malato di diabete. A confermarlo è un vasto studio pubblicato su Plos Medicine da un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford. Huaidong Du, primo autore della ricerca, spiega: «È il più grande studio mai realizzato sul rapporto tra frutta e diabete e ora possiamo affermare con certezza che la frutta fresca ha un effetto molto positivo sulla malattia».
Fra il 2004 e il 2008 gli scienziati hanno analizzato i dati di circa 500.000 soggetti fra i 30 e i 79 anni provenienti da ogni parte della Cina, sottoponendoli a test clinici e somministrando loro diversi questionari sulle loro abitudini alimentari. È emerso che fra le persone sane all’inizio dello studio il consumo di frutta fresca ha avuto l’effetto di ridurre il rischio di diabete del 12 per cento. Chi era già diabetico, invece, ha visto abbassarsi del 17 per cento il rischio di morte precoce mangiando frutta fresca per più di 3 volte alla settimana. Meno frequenti anche le complicanze, in particolare le malattie cardiovascolari. Com’era lecito attendersi, l’effetto degli zuccheri presenti nella frutta fresca sono notevolmente diversi da quello associato al consumo di quelli contenuti non solo nei dolci ma anche nei succhi di frutta.
Anche uno studio della Harvard School of Public Health pubblicato sul British Medical Journal mette in guardia i pazienti diabetici dal consumo di succhi di frutta e li esorta invece a mangiare frutta fresca. Consumare un maggior numero di frutti interi, in particolare mirtilli, mele e uva, comporta una riduzione delle probabilità di insorgenza del diabete di tipo 2, mentre l'effetto è quello opposto in caso di consumo di succhi di frutta.
JoAnn Manson, docente di medicina ad Harvard e co-autrice dell'articolo, spiega: «I frutti sono ricchi di fibre, antiossidanti e sostanze fitochimiche che possono avere effetti benefici sulla salute. E aumentarne il consumo giova alla prevenzione primaria di molte malattie croniche, tra cui diabete di tipo 2, anche se gli studi epidemiologici offrono risultati discordanti in questo senso». L'analisi ha preso in esame tre grandi studi prospettici che hanno coinvolto un totale di 180mila persone, valutando l'effetto di singoli frutti come le pesche, l'uva, le prugne, le albicocche e altri tipi rispetto a quello prodotto dai succhi di frutta: «Chi aveva mangiato almeno due porzioni a settimana di alcuni frutti interi come mirtilli, uva e mele, aveva un rischio di diabete di tipo 2 ridotto del 23% rispetto a coloro che consumavano meno di una porzione al mese. Viceversa, tra chi assumeva una o più porzioni di succo di frutta al giorno le probabilità aumentavano del 21%», ha spiegato la ricercatrice statunitense, che ha così concluso: «I nostri dati confermano l'attuale indirizzo sull'aumento del consumo di frutta intera, e non di succhi di frutta, come misura per la prevenzione del diabete».
http://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.1002279
http://news.harvard.edu/gazette/story/2013/08/reduce-type-2-diabetes-risk/