06-02-2018
Un tasso insufficiente di vitamina D attiva nell’organismo - 25(OH)D - è stato associato a demenza e declino cognitivo. Gli effetti dell’integrazione di vitamina D sulle funzioni cognitive non sono ancora del tutto chiari, ma è stato ipotizzato che un alto dosaggio di tale vitamina potrebbe favorire l’aumento delle funzioni cognitive, particolarmente tra gli adulti i cui livelli di vitamina D siano insufficienti. 82 adulti canadesi, a nord di British Columbia con livelli di vitamina D considerati al di sotto del valore soglia (≤100 nmol/L), randomizzati e in cieco sono stati sottoposti ad alte (4000 U.I./die) o basse (400 U.I./die) somministrazioni di vitamina D3 (colecalciferolo) per 18 settimane. Le performance cognitive sono state valutate prima e dopo la somministrazione, seguendo diversi test specifici.
Al termine dello studio, la memoria non verbale (visiva) sembra essere migliorata grazie ad un maggior dosaggio dell’integrazione di vitamina D, soprattutto in chi aveva un valore basale insufficiente. Queste ricerche sono coerenti con recenti studi, che hanno messo in luce associazioni significative tra i livelli di 25(OH)D e la memoria non verbale. Certamente queste scoperte richiedono ulteriori conferme, ma già suggeriscono che la vitamina D sia importante per un miglior funzionamento cognitivo.