14-02-2018
Solitudine e isolamento sociale sono ancora più pericolosi dell’obesità e accorciano la vita. A lanciare l’allarme la principale associazione di psicologi americani in seguito ai risultati di alcuni studi. Come sappiamo la solitudine non sempre è un male, imparare a stare soli ci consente di metterci in contatto con il nostro io più profondo e offre diversi vantaggi. Questo ovviamente non significa provare sensazioni sgradite a causa di una solitudine non scelta o peggio ancora non avere proprio rapporti con gli altri. Quello che è davvero pericoloso infatti è l’isolamento “subìto” dato che l’uomo è in tutto e per tutto un animale sociale.
A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere isolati dalla società si è rivelato addirittura più pericoloso dell’obesità. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si pensa che questo tipo di solitudine estrema si sta espandendo e continuerà a crescere nei prossimi anni dato che aumenta l'aspettativa di vita della popolazione e le persone anziane sono sempre più numerose. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi più ricchi, con un’epidemia di solitudine!
A mettere l’accento sui rischi dell’isolamento sociale è stata Julianne Holt-Lunstad, psicologa e docente presso la Brigham Young University di Provo (USA) che ha illustrato due revisioni di studi precedenti che collegano solitudine e morte prematura. La prima revisione, che ha preso in esame quasi 150 studi per un totale di 300 mila partecipanti, ha scoperto che più si è inseriti nella società e minore è il rischio di morte precoce (scende addirittura del 50%). La seconda, che ha valutato 70 studi per un totale di ben 3,4 milioni di persone, ha valutato l’impatto di isolamento sociale, solitudine o del vivere da soli sulla mortalità, scoprendo che tutti questi fattori inducono un rischio maggiore di morte prematura che può diventare addirittura superiore a quello di una problematica importante e diffusa come l’obesità. La sfida dei prossimi anni potrebbe essere dunque quella di favorire l’inclusione sociale soprattutto degli anziani o delle persone che, una volta smesso di lavorare, rischiano di perdere importanti contatti con gli altri soprattutto se non hanno una famiglia solida alle spalle.
Ma perché la solitudine incide così tanto sulla salute? Diverse ricerche precedenti hanno mostrato come l’isolamento possa danneggiare il nostro sistema immunitario rendendolo più debole. Questo è ancora più vero se parliamo di persone anziane. Ricordiamoci dunque che non solo alimentazione e stile di vita corretto ma anche buone relazioni sociali sono fondamentali per la nostra salute.
http://www.apa.org/news/press/releases/2017/08/lonely-die.aspx