23-02-2018
L’assunzione di acidi grassi omega-3, come parte di una dieta sana con abbondanza di fibre e di alimenti probiotici, può migliorare la diversità del microbioma intestinale secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Nottingham e del King’s College London. Il gruppo di scienziati, che comprende esperti della Scuola di Medicina a Nottingham, ha esaminato il microbioma intestinale di una grande coorte di donne di mezza età e anziane. I ricercatori hanno testato la diversità e l’abbondanza di batteri “buoni” nell’intestino, in relazione all’assunzione di acidi grassi omega-3 presenti nell’olio di pesce.
Lo studio, pubblicato in Scientific Reports, ha rilevato che le donne che avevano un aumento dei livelli di acidi grassi omega-3 nel siero, avevano una microbioma intestinale più diversificato. Un microbioma più diversificato è associato ad una serie di benefici per la salute, incluso minor rischio di diabete, obesità e malattie infiammatorie dell’intestino come la colite o il morbo di Crohn.
La Prof.ssa Ana Valdes, affiliata al Centro di ricerca biomedica di Nottingham, ha dichiarato: “L’intestino umano riceve molta attenzione nella ricerca medica in quanto è sempre più collegato alla nostra salute. I nostri sistemi digestivi ospitano trilioni di microbi, la maggior parte dei quali sono vantaggiosi in quanto svolgono un ruolo vitale nella nostra digestione, nel sistema immunitario e regolano anche il nostro peso. Il nostro studio ha esaminato la relazione tra acidi grassi omega-3 e la composizione del microbioma intestinale. Una coorte di 876 donne volontarie era stata precedentemente utilizzata per indagare il contributo genetico umano al microbioma intestinale rispetto al peso e la malattia. Abbiamo esaminato l’assunzione di questi acidi grassi omega-3 usando questionari di frequenza alimentare e abbiamo trovato che questi dati, insieme ai livelli nel siero di acidi grassi omega-3, erano associati alla diversità e al numero di specie batteriche sane nell’intestino“. La Dr.ssa Cristina Menni, del King’s College London, ha aggiunto: “Abbiamo anche scoperto che batteri specifici che sono stati collegati a minore infiammazione e rischio di obesità, sono aumentati nelle persone che hanno una maggiore assunzione di acidi grassi omega-3. Elevati livelli di omega-3 nel sangue sono correlati anche ad alti livelli di un composto chiamato N-carbamilglutammato (NCG) che ha dimostrato negli animali, di ridurre lo stress ossidativo nell’intestino. Crediamo che alcuni dei buoni effetti degli omega-3 nell’intestino possono essere dovuti al fatto che essi inducono i batteri a produrre questa sostanza“.
La ricerca più recente ha osservato effetti positivi degli acidi grassi omega-3 sulla resistenza all’insulina nel diabete, ipertensione, artrite, trombosi (coaguli di sangue), alcuni tumori e declino cognitivo. Questo nuovo studio ha aggiunto una evidenza al crescente numero di prove globali che suggeriscono che gli acidi grassi omega-3 sembrano migliorare il microbioma intestinale sia nella sua diversità che nella sua composizione.