28-02-2018
Un tipo di cipolla potrebbe aiutare a combattere l’antibiotico resistenza nei casi di tubercolosi, secondo uno studio condotto dalla UCL e dalla Birkbeck. I ricercatori ritengono che le proprietà antibatteriche dello scalogno persiano potrebbero aumentare gli effetti del trattamento antibiotico esistente. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è stato diretto dal Dr. Sanjib Bhakta e dal Professor Simon Gibbons. Quando un paziente ha un’infezione batterica, può essere trattato con un antibiotico. Nel caso della tubercolosi, verrà probabilmente trattato con un cocktail di quattro antibiotici tra cui isoniazide e rifampicina, ma sempre più spesso i patogeni nelle infezioni batteriche stanno sviluppando una resistenza agli antibiotici. Ciò significa che il farmaco perde la sua capacità di controllare efficacemente o uccidere i batteri nocivi che sono liberi di crescere e causare ulteriori danni al paziente. Pertanto, vi è una pressante necessità di sviluppare nuove classi di antibatterici per combattere la resistenza agli antibiotici che è l’obiettivo di questa ricerca.
Il team ha studiato gli estratti di bulbi di Allium Stipitatum noto anche come scalogno persiano e utilizzato come parte essenziale della cucina iraniana, per verificare i suoi effetti antibatterici. I ricercatori hanno sintetizzato i composti chimici presenti in queste piante al fine di comprendere meglio e ottimizzare il loro potenziale antibatterico. Hanno testato quattro diversi composti sintetizzati, ognuno dei quali ha mostrato una significativa riduzione della presenza dei batteri nella tubercolosi resistente ai farmaci e il candidato più promettente, con il più alto indice terapeutico, ha inibito la crescita delle cellule TB isolate di oltre 99,9%. Il team ha concluso che i composti chimici possono funzionare come modelli per la scoperta di nuovi trattamenti farmacologici per combattere i ceppi di tubercolosi che hanno precedentemente sviluppato resistenza ai farmaci antibatterici.
Il Dr. Bhakta, del Dipartimento di Scienze Biologiche di Birkbeck, ha dichiarato: “Nonostante uno sforzo globale concertato per prevenire la diffusione della tubercolosi, nel 2016 sono stati segnalati circa 10 milioni di nuovi casi e 2 milioni di morti. Al momento circa 50 milioni di persone hanno la tubercolosi resistente ai farmaci, il che significa che è vitale sviluppare nuovi antibatterici. Nella ricerca di nuovi antibatterici, tendiamo a concentrarci su molecole abbastanza potenti da sviluppare commercialmente come nuove sostanze farmaceutiche da sole, ma in questo studio dimostriamo che inibendo le principali proprietà di resistenza intrinseca della tubercolosi, si possono aumentare gli effetti del trattamento antibiotico esistente e invertire la tendenza della resistenza ai farmaci“.
Il Professor Gibbons, Responsabile di chimica farmaceutica e biologica della UCL, ha dichiarato: ”I prodotti naturali di piante e microbi hanno un enorme potenziale come fonte di nuovi antibiotici: la natura è un chimico incredibilmente creativo ed è probabile che piante come lo scalogno persiano producano queste sostanze chimiche come difesa dai microbi nel loro ambiente. Il Dr. Bhakta e io dedicheremo la nostra ricerca alla scoperta di nuovi antibiotici e alla comprensione di come funzionano. Crediamo che la natura sia la chiave per nuovi chemiotipi antibiotici“.