01-03-2018
Fare pulizie in casa o fumare 20 sigarette al giorno provocherebbero lo stesso danno ai polmoni. Tra detersivi e detergenti chimici, chi dà di straccio quotidianamente tra le mura domestiche - e le donne sono di più - arrecherebbe danni al sistema respiratorio non di poco conto. Sotto accusa da parte di alcuni ricercatori norvegesi dell’Università di Bergen sono soprattutto gli spray e i detergenti liquidi. La ricerca da loro condotta, conferma che le donne che lavorano come addette alle pulizie o usano regolarmente spray detergenti o altri prodotti per la pulizia a casa avrebbero un maggiore declino della funzione polmonare rispetto alle donne che non puliscono così frequentemente. Il motivo è presto detto: le particelle contenute nei detergenti irritano i polmoni, causando danni critici alle vie respiratorie.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 6.235 partecipanti al sondaggio sulla salute delle vie respiratorie della Comunità Europea denominato “Cleaning at Home and at Work in Relation to Lung Function Decline and Airway Obstruction”. I partecipanti, la cui età media era di 34 anni quando si sono iscritti, sono stati seguiti per più di 20 anni, per valutare un impatto a lungo termine. “Temevamo che tali prodotti chimici, causando costantemente un piccolo danno alle vie aeree giorno dopo giorno, anno dopo anno, potessero accelerare il declino della funzione polmonare che si verifica con l’età”, spiegano gli studiosi.
Ebbene, la ricerca ha rilevato conseguenze negative soprattutto nelle donne che fanno pulizie e non negli uomini. Confrontando le donne che non facevano pulizie con coloro che le facevano con regolarità (e considerando anche altri fattori come eventuale vizio del fumo, l’indice di massa corporea e l’educazione), il volume espiratorio forzato a un secondo (Fev1), cioè la quantità di aria che si può espirare forzatamente in un secondo, era ridotto di 3,6 millilitri (ml)/anno più velocemente nelle donne che si dedicavano alle pulizie di casa e di 3,9 ml/anno più velocemente nelle addette alle pulizie. La capacità vitale forzata dei polmoni (cioè la quantità totale di aria che una persona può espirare forzatamente), è emersa ridotta invece di 4,3 ml/anno e di 7,1 ml/anno più velocemente. Un vero e proprio declino della funzione polmonare che, secondo gli autori, è “paragonabile a fumare un pò meno di 20 sigarette al giorno per un anno” e che può essere dovuto all’irritazione delle mucose che rivestono le vie respiratorie causata dalla maggior parte delle sostanze chimiche contenute nei prodotti di pulizia, che nel tempo causano cambiamenti persistenti nelle vie aeree e nel rimodellamento delle vie aeree.
Questo livello di compromissione polmonare è stato inizialmente sorprendente, ha detto il principale autore dello studio Øistein Svanes, “tuttavia, quando pensi di inalare piccole particelle di detergenti che servono per pulire il pavimento e non i polmoni, forse non è così sorprendente, dopo tutto”. I limiti dello studio includono il fatto che la popolazione presa a campione includeva pochissime donne che non pulivano a casa o non facevano questo per lavoro. Queste donne, scrivono gli autori, potrebbero “costituire un gruppo socioeconomico selezionato”. Anche il numero di uomini che lavoravano come addetti alle pulizie professionali era piccolo e la loro esposizione ai detergenti era probabilmente diversa da quella delle donne che lavoravano come addette alle pulizie.
In ogni caso, “il messaggio da portare a casa è che a lungo andare le sostanze chimiche molto probabilmente causano un danno piuttosto consistente ai polmoni”, conclude Øistein Svanes. Ed è pure vero! Spesso i prodotti chimici non sono necessari: un panno in microfibra, pochi prodotti mirati come acido citrico o percarbonato di sodio, sono più che sufficienti per la maggior parte degli scopi.
https://www.sciencedaily.com/releases/2018/02/180216084912.htm