03-03-2018
Lavastoviglie ricettacolo di batteri. Tra diversi funghi e una diversità batterica di non poco conto, l’elettrodomestico amato da tutte le donne nasconde parecchie insidie. Nella lavastoviglie, le alte temperature, le alte concentrazioni di cloruro di sodio, la presenza di detergenti, la forza dell’acqua e altri fattori durante i cicli di lavaggio definiscono la sopravvivenza microbica in un sistema che può definirsi estremo. È questa la conclusione cui sono giunti gli studiosi dell’Università di Lubiana (Slovenia), dell’Università di Copenaghen (Danimarca) e dell’Università di Gand (Belgio), che hanno dimostrato che elettrodomestici come le lavastoviglie ospitano una miriade di microrganismi, pericolosi sì ma soprattutto per persone con un sistema immunitario già debilitato. Di fatto, la ricerca vuole mostrare come i biofilm - ossia le “aggregazioni complesse di microrganismi” - formati sulle guarnizioni in gomma nelle lavastoviglie, siano in grado di ospitare diversi microbioti.
Diretti dal microbiologo Prem Krishnan Raghupathi, gli studiosi hanno preso in esame le guarnizioni in gomma di 24 lavastoviglie, scoprendo un microbioma piuttosto robusto in ognuna di esse. La sopravvivenza e la varietà dei microrganismi erano legate a diversi fattori come il pH, la temperatura elevata, i detersivi, le elevate concentrazioni di cloruro di sodio (NaCl) e la potenza dell’acqua durante i cicli di lavaggio. Ebbene, i ricercatori hanno scovato parecchie colonie di batteri e funghi, anche all’occasione patogeni, ma generalmente – a detta degli studiosi – dai rischi per la salute estremamente bassi o nulli. Tra i batteri sono stati trovati quelli dei generi Pseudomonas, Escherichia e Acinetobacter, mentre tra i funghi citano la Candida, Cryptococcus e Rhodotorula. Specialmente quelli del genere Candida, responsabili delle infezioni ai danni di pelle e mucose, sono stati trovati nel 100% delle lavastoviglie. I funghi, secondo i ricercatori, entrerebbero per lo più tramite l’acqua del rubinetto, mentre i batteri potrebbero venire dal cibo contaminato. Questi microrganismi prosperano e si diffondono in special modo nel momento in cui la lavastoviglie emette aria calda e al suo interno c’è grossa umidità. Per questo gli scienziati suggeriscono di aprire l’elettrodomestico solo al termine del ciclo di lavaggio e quando è fredda per evitare dispersioni.
Per il resto, ricordatevi che anche la lavastoviglie, va curata e pulita regolarmente, non fosse altro che una sua costante manutenzione consente di tenerci lontano da eventuali riparazioni periodiche. Ricordatevi di pulire giornalmente il filtro e gli interni: smontate i pezzi che si possono smontare e sciacquate sotto l’acqua corrente. Nel caso fossero otturati, pulite i fori del passaggio dell’acqua con uno stuzzicadenti o con un panno umido imbevuto di aceto. Almeno una volta al mese fate un lavaggio a vuoto con un litro di aceto di mele, per sgrassare tutto, compresi scarico e tubature, e pulite con una spugna imbevuta di aceto le guarnizioni. Per sgrassare ulteriormente le stoviglie, infine, mettete ad ogni lavaggio un mezzo limone (togliete i semi!), che conferirà anche un buon profumo di pulito.