06-03-2018
Vi ho parlato più volte dell’importanza e dei benefici di mangiare lentamente masticando per bene ogni singolo boccone. Ora una nuova ricerca evidenzia un vantaggio molto importante di chi dedica al pasto il giusto tempo: mangiare lentamente aiuta la perdita di peso e allontana il rischio obesità. Un recente studio giapponese, pubblicato sul BMJ Open, rivela che le persone che mangiano lentamente tendono a pesare meno. Rallentare dunque intenzionalmente e consapevolmente la velocità con cui consumiamo i nostri cibi può essere realmente d’aiuto nel mantenere il peso forma e a tenere lontana l’obesità.
Per arrivare ad affermare ciò i ricercatori hanno esaminato i dati relativi a circa 60mila persone con diabete tipo 2 monitorate per un periodo di sei anni. Alle visite di controllo nel corso degli anni sono state chieste le loro abitudini di vita, tra cui appunto la velocità con cui tendevano a consumare i pasti ma anche l'uso di alcol e il loro rapporto con il sonno. Inoltre è stato chiesto loro se cenavano almeno due ore prima di andare a letto e se avevano l’abitudine di fare colazione e uno spuntino dopo cena. Confrontando e analizzando i dati, si è visto che la probabilità di soffrire di obesità era legata a diverse variabili relative alle abitudini alimentari. In particolare la velocità con cui si mangiava aveva un effetto piuttosto importante: le persone che consumavano i pasti a una velocità normale avevano il 29% in meno di probabilità di essere obese rispetto a quelle che mangiavano rapidamente; le persone che avevano l'abitudine di mangiare lentamente avevano addirittura il 42% di probabilità in meno di essere obese. Cosa ancora più interessante, i ricercatori hanno notato che le persone che avevano rallentato il loro ritmo a tavola durante il periodo di studio tendevano a perdere peso nel tempo, come testimoniavano l’indice di massa corporea e la circonferenza della vita.
La ricerca non è stata però un esperimento controllato, si è trattato infatti di uno studio osservazionale che aveva lo scopo di individuare le normali abitudini alimentari delle persone e le possibili conseguenze. C’è chi sostiene quindi che andrebbe preso un pò con le pinze in quanto le persone non sempre sanno riferire o ricordano le proprie abitudini in modo accurato. Altri punti deboli sono sicuramente il fatto che si è basato solo su partecipanti con diabete di tipo 2, che aveva un ristretto campione di anziani e che non teneva conto dei livelli di esercizio fisico o della quantità di cibo consumato giornalmente. C’è da dire però che i risultati sono in linea con quelli di studi precedenti che hanno già dimostrato come le persone che mangiano più velocemente tendono anche a pesare di più e a prendere più chili con il passare di tempo.
Ricordiamoci dunque che è importante non solo quello che mangiamo ma anche i modi in cui consumiamo il cibo. Gli ormoni della sazietà hanno bisogno di tempo per far arrivare al nostro cervello quella sensazione di pienezza che ci suggerisce di smettere di mangiare al momento giusto. Importanti anche gli orari dei pasti, chi mangia a tarda notte o va a letto appena mangiato ha un rischio maggiore di soffrire di sindrome metabolica o sovrappeso.
http://bmjopen.bmj.com/content/bmjopen/8/1/e019589.full.pdf
http://www.sciencemediacentre.org/expert-reaction-to-study-looking-at-eating-speed-and-obesity-2/
https://medicalxpress.com/news/2018-02-linked-weight-loss.html