06-03-3018
Forno a microonde dannoso anche per l’ambiente. È l’ultimo allarme lanciato da un team di ricerca dell’Università di Manchester, che ha preso in esame gli elettrodomestici nel loro intero ciclo di vita. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment, parla chiaro ed etichetta il forno a microonde dannoso per l’ambiente. L’elettrodomestico, il cui uso divide ampiamente l’opinione pubblica sui suoi possibili rischi per la salute, produrrebbe circa 7,7 milioni di anidride carbonica l’anno. L’equivalente delle emissioni prodotte da quasi 7 milioni di auto. Qual è la causa di questo forte inquinamento?
Innanzitutto il consumo di elettricità, stimato in 9,4 terawattora ogni anno, che corrispondono alla generazione annua di tre grandi centrali elettriche a gas. Il calcolo, secondo i ricercatori, è presto fatto. Ogni forno a microonde consuma 573 kilowattora di elettricità in tutto il suo ciclo di vita, stimato mediamente intorno agli 8 anni. Il dato fa riflettere, visto che è l’equivalente del consumo di una lampadina a Led da 7 Watt, lasciata ininterrottamente accesa per quasi 9 anni. Il forno, invece, rimane spento per più del 90% del suo ciclo di vita. Ma non è tutto. Parte dei danni ambientali sarebbe prodotta anche dallo smaltimento del prodotto a fine vita. Nel 2005, i forni a microonde smaltiti nella sola UE hanno generato 184mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Nel 2025 il dato potrebbe raggiungere le 195mila tonnellate.
Per arrivare alle loro conclusioni, i ricercatori hanno preso in considerazione diversi aspetti delle caratteristiche e dell’uso del forno a microonde: il ciclo di vita, la produzione, l’uso e la gestione. A contribuire ai danni ambientali, secondo gli studiosi, sarebbe però anche l’abitudine dei consumatori di sostituire un elettrodomestico anche se ancora funzionante, perché non più di moda. Basti pensare che in UE le vendite potrebbero raggiungere i 135 milioni di unità nel 2020 e il ciclo di vita dei forni a microonde è passato dai 10-15 anni stimati alla fine degli anni Novanta, ai 6-8 anni attuali. Secondo Alejandro Gallego-Schmid, della School of Chemical Engineering & Analytical Science, è necessaria una “nuova regolamentazione per ridurre l’impatto ambientale dei microonde”. Solo con “norme specifiche” e una maggiore “consapevolezza dei consumatori nell’uso” possiamo riuscire a ridurre l’impatto ambientale.
La passione dei consumatori per i forni a microonde non è, d’altronde, giustificata dalla loro funzionalità. Almeno non per quel che riguarda il mantenimento dei normali nutrienti presenti all’interno dei cibi. Uno studio risalente a novembre 2003, pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agriculture, avrebbe infatti evidenziato come i broccoli cotti nel forno a microonde con un pò d’acqua perderebbero una percentuale consistente di antiossidanti.
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2018-01/uom-mcb011518.php