08-03-2018
Un nuovo studio condotto dagli scienziati della Ohio University suggerisce che la vitamina D3 -che viene prodotta dall’organismo in modo naturale quando la pelle è esposta al sole - può ripristinare in modo significativo il danno al sistema cardiovascolare causato da diverse malattie, tra cui l’ipertensione, il diabete e l’aterosclerosi. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Nanomedicine. “Generalmente, la vitamina D3 è associata alle ossa, ma negli ultimi anni, in ambito clinico, gli specialisti riconoscono che molti pazienti che hanno un attacco di cuore, hanno anche una carenza di vitamina D3, ma ciò non significa che il deficit abbia causato l’infarto, ma ha aumentato il rischio“, ha detto Malinski, autore dello studio. “Utilizziamo nanosensori per capire perché la vitamina D3 può essere utile, specialmente per la funzione e il ripristino del sistema cardiovascolare”. Il team di Malinski ha sviluppato metodi e sistemi di misurazione unici utilizzando nanosensori, che sono circa 1.000 volte più piccoli del diametro di un capello umano, per monitorare gli impatti della vitamina D3 su singole cellule endoteliali, un componente regolatore vitale del sistema cardiovascolare. Una scoperta importante di questi studi è che la vitamina D3 è un potente stimolatore dell’ossido nitrico (NO) che è una delle principali molecole di segnalazione nella regolazione del flusso sanguigno e nella prevenzione della formazione di coaguli nel sistema cardiovascolare. Inoltre, la vitamina D3 ha ridotto significativamente il livello di stress ossidativo nel sistema cardiovascolare. Soprattutto, questi studi dimostrano che il trattamento con vitamina D3 può ripristinare in modo significativo il danno al sistema cardiovascolare causato da diverse malattie, tra cui ipertensione, aterosclerosi e diabete, riducendo anche il rischio di infarto. Questi studi, eseguiti su cellule di caucasici, americani e afroamericani, hanno prodotto risultati simili in entrambi i gruppi etnici.
“Non ci sono molti sistemi noti che possono essere utilizzati per ripristinare le cellule endoteliali cardiovascolari che sono già danneggiate e la vitamina D3 può farlo“, ha detto Malinski. “Questa è una soluzione molto economica per riparare il sistema cardiovascolare”, ha aggiunto il ricercatore. Questi studi, effettuati presso l’Università dell’Ohio, sono i primi ad identificare il meccanismo molecolare del ripristino attivato dalla vitamina D3, della funzione dell’endotelio danneggiato nel sistema cardiovascolare. Mentre questi studi sono stati eseguiti utilizzando un modello cellulare di ipertensione, l’implicazione della vitamina D3 sull’endotelio disfunzionale è molto più ampia. La disfunzione dell’endotelio è un comune denominatore di diverse malattie cardiovascolari, in particolare quelle associate ad eventi ischemici. Pertanto, gli autori suggeriscono che la vitamina D3 può essere di importanza clinica nel ”restauro” dell’endotelio cardiaco disfunzionale dopo l’infarto, dell’endotelio capillare dopo l’ischemia cerebrale (ictus), nell’ipovolemia, nella vasculopatia, nel diabete e nell’aterosclerosi. Questo suggerimento è fortemente supportato da numerosi studi clinici che indicano che la vitamina D3 a dosi superiori a quelle attualmente utilizzate per il trattamento delle malattie ossee, può essere di grande beneficio per il trattamento del sistema cardiovascolare disfunzionale.
https://medicalxpress.com/news/2018-01-vitamin-d3-cardiovascular.html