08-04-2018
C'è un'associazione fra carenza di vitamina D e infiammazione del grasso viscerale che circonda il cuore (grasso epicardico) nella patologia coronarica. A determinarla è uno studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases da un gruppo dell’Università Statale di Milano in collaborazione con il Policlinico San Donato I.R.C.C.S. di Milano, l’Università di Ratisbona e la DiaSorin Spa. Lo studio condotto dalla Dott.ssa Elena Dozio, afferente al Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute (SCIBIS), mette in evidenza l’importanza di mantenere livelli ottimali di vitamina D come possibile strumento per contrastare l’infiammazione del grasso epicardico, tipica dei pazienti con patologia coronarica.
Oltre l’80% dei soggetti con patologia coronarica, spiegano i ricercatori, presenta uno stato carenziale di vitamina D. Più tali livelli diminuiscono più si osserva a livello del tessuto adiposo epicardico una riduzione nell’espressione di importanti molecole che regolano l’utilizzazione locale della vitamina e un aumento nei livelli di mediatori pro-infiammatori. Questo significa che solo quei soggetti che presentano uno status ottimale di vitamina D nel sangue preservano la capacità di utilizzare la vitamina a livello del tessuto e riescono a mantenere sotto controllo l’espressione di molte molecole pro-infiammatorie che concorrono alla progressione della patologia coronarica. “Uno studio importante - sottolinea la Dott.ssa Dozio - perché per la prima volta si guarda al monitoraggio del livelli di vitamina D ed al mantenimento di valori ottimali della stessa come ad un importante strumento di prevenzione nell’ambito delle patologie cardiache”.