10-04-2018
Suscita notevole stupore e curiosità il fatto che, nonostante un regime dietetico ricco di proteine, grassi, colesterolo e molto povero di carboidrati, fibre e vitamina C, un gran numero di eschimesi presenti un'incidenza considerevolmente bassa di trombosi, restringimento delle arterie, attacchi cardiaci e altri manifestazioni collegate a malattie cardiovascolari. Gli eschimesi della Groenlandia, la cui alimentazione è costituita prevalentemente da pesce, carne di foca e di balena, presentano livelli bassi di trigliceridi e di colesterolo totale, tassi elevati di colesterolo-HDL, di cui si conosce l'azione preventiva dei disturbi cardiovascolari, unitamente a una riduzione dell'aggregazione piastrinica che permette all'uomo di resistere alle varie forme di trombosi. Nei villaggi costieri del Giappone, laddove il pesce rappresenta l'alimento principale, sono stati riscontrati referti epidemiologici di natura simile. L'EPA è stato identificato come il principale componente a effetto profilattico di tale regime dietetico, in quanto ritenuto in grado di esercitare la propria azione benefica attraverso le prostaglandine. Tra l'altro, l'EPA inibisce le attività di queste ultime volte a favorire i meccanismi che portano alla trombosi sanguigna. Si ritiene che il DHA svolga azioni simili seguendo un percorso diverso. Sono state realizzate numerose prove cliniche volte alla valutazione degli effetti cardioprotettivi delle alimentazioni a base di pesce, degli oli di pesce e relativi integratori. Quasi tutti gli studi condotti sull'uomo hanno rivelato proprietà positive. Alcune sperimentazioni hanno dimostrato che gli oli di pesce riducono i tassi relativi alle lipoproteine a bassa densità (LDL) e alle lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) presenti nel sangue, sostanze che rappresentano forme dannose di colesterolo. Tuttavia non sempre i risultati si sono rivelati coerenti, fatto attribuito all'inadeguatezza di alcuni dosaggi di olio di pesce somministrati nel corso della ricerca. Si rivela, con un maggior grado di uniformità, un effetto di abbassamento del tasso dei trigliceridi. Una riduzione dei livelli elevati di questo grasso presente nel sangue svolge un'azione benefica sulla salute cardiaca. Ci si trova maggiormente d'accordo sugli effetti anticoagulanti degli oli di pesce che, come noto, inibiscono quel livello di "viscosità" delle piastrine che provoca la trombosi. E' necessario assumere dosi piuttosto elevate di olio di pesce per ottenere l'effetto di cui sopra; tuttavia, secondo un recente studio, sarebbe sufficiente la somministrazione di 3,6 grammi al giorno per due settimane. In un'indagine a lungo termine (della durata di due anni), si riscontrò che alcuni integratori a base di olio di pesce alleviavano il dolore provocato dall'angina, riducendo al tempo stesso la necessità di somministrazione della nitroglicerina.