16-11-2016
Il maestoso albero che produce le noci del Brasile richiama l’attenzione per la sua bellezza. Cresce allo stato selvatico in Amazzonia e tutti i tentativi fatti per coltivarlo sono stati infruttuosi. Le noci del Brasile contengono più del 66% di grassi, che irrancidiscono piuttosto facilmente e che sono costituiti da una percentuale anche del 25% di acidi grassi saturi. Insieme a quelli della palma e del cocco, sono tra i grassi vegetali più ricchi di questo tipo e quindi i meno consigliati dal punto di vista dietetico. Non è bene dunque abusarne, specialmente se si hanno problemi di colesterolo. Le noci del Brasile sono ricche di proteine, di vitamina E e di minerali (fosforo, magnesio, calcio e ferro). Il contenuto elevato di vitamina B1 (superiore a quello della carne, del latte e delle uova), costituisce la loro proprietà dietetica più importante: solo il germe di grano, il lievito di birra, i semi di girasole e i pinoli sono più ricchi di vitamina B1. Per questa ragione le noci del Brasile sono molto indicate in caso di disturbi nervosi, come irritabilità, depressione, perdita della memoria e mancanza di concentrazione o di rendimento intellettuale. L’effetto positivo della vitamina B1 sul sistema nervoso fa delle noci del Brasile un alimento molto utile per chi segue una cura per smettere di fumare.
PREPARAZIONE E USO
- Crude: è il modo normale di mangiare le noci del Brasile. Bisogna masticarle bene, come tutti i frutti secchi oleaginosi.
- Tostate: 5-10 minuti di cottura nel forno sono sufficienti perché diventino di un bel colore dorato e acquistino un buon sapore.