08-05-2018
Le statine, siano esse di origine naturale come il lievito di riso rosso o prescritte dal medico (simvastatina, pravastatina, atorvastatina, rosuvastatina), rappresentano un modo efficace per ridurre la quantità di grassi nel sangue, ma come tutti i farmaci o integratori molto efficaci, presentano degli effetti collaterali, tra i quali una riduzione dei livelli plasmatici di CoQ10 che potrebbe spiegare in parte il dolore muscolare, ma anche le disfunzioni cognitive osservate in animali trattati con statine. Infatti, si stima che il 5-10% delle persone che assumono statine (percentuale che arriva fino al 22% secondo alcuni studi), soffrono di disturbi muscolari che variano dal semplice dolore fino ad arrivare a casi di rabdomiolisi (degenerazione del tessuto muscolare). In alcune persone trattate mediante questi farmaci, le statine, inibendo l' HMG-CoA reduttasi, bloccano non solo la produzione endogena di colesterolo nel fegato, ma anche la sintesi di coenzima Q10, spiegando così la diminuzione dei livelli di questo antiossidante endogeno liposolubile. Il lievito di riso rosso, il policosanolo e l'olio di riso agiscono anche su questo enzima chiave del metabolismo lipidico e possono provocare, sul lungo periodo, bassi livelli plasmatici di CoQ10.
Dall'inizio degli anni novanta, il cardiologo Peter Langsjoen, del centro medico di Tyler in Texas, ha reso pubblici i risultati di uno studio che mostrano chiaramente i meccanismi attraverso i quali l'assunzione di statine diminuisce non solo il tasso di colesterolo, ma inibisce anche la sintesi endogena di CoQ10. Secondo questo studioso, poiché è noto che il CoQ10 è indispensabile per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare, la diminuzione della sua produzione costituisce un nuovo rischio di patologie cardiache. Negli anni seguenti, oltre una decina di prove d'efficacia hanno dimostrato che l'assunzione di statine determina una significativa diminuzione (dal 19 al 54%) delle concentrazioni plasmatiche di CoQ10 e una disfunzione dei mitocondri. In uno studio condotto nel 2012 presso l'ospedale universitario di Praga, l'assunzione di CoQ10 per 6 mesi ha ridotto il dolore muscolare (mialgia) di circa il 54% e la debolezza muscolare del 44%, entrambi provocati dall'assunzione di statine. Alcuni ricercatori danesi hanno constatato che l'assunzione di simvastatina, uno dei numerosi farmaci comunemente prescritti per diminuire i livelli di colesterolo, riduceva la tolleranza al glucosio e la concentrazione di CoQ10. I loro risultati, pubblicati sulla rivista American College of Cardiology, di fatto mostrano che, sebbene le statine offrano vantaggi a milioni di persone a rischio cardiovascolare, i loro effetti sulle concentrazioni di CoQ10, un importante cofattore mitocondriale, non sono stati adeguatamente divulgati attraverso i mezzi di informazione medica tradizionale.
Questo studio è stato condotto su 10 persone trattate con simvastatina per almeno un anno e 10 soggetti di controllo sani. I partecipanti sono stati sottoposti a test orale di tolleranza al glucosio, biopsie di muscoli scheletrici e analisi del sangue. Uno degli effetti collaterali che si riscontrava frequentemente assumendo statine è il dolore muscolare, nonostante il meccanismo non sia realmente noto. L'ipotesi dei ricercatori è che la riduzione della concentrazione di CoQ10 nei muscoli scheletrici può ridurre la capacità di fosforilazione ossidativa nei mitocondri. Quattro persone appartenenti al gruppo simvastatina hanno riferito dolore muscolare. I ricercatori hanno constatato che nei pazienti trattati con simvastatina, i livelli di glucosio rilevati mediante il test orale di tolleranza al glucosio erano significativamente più alti rispetto ai soggetti di controllo non trattati. Inoltre, quando sono stati confrontati i risultati delle biopsie dei tessuti, il CoQ10 e la capacità di fosforilazione ossidativa erano diminuite nei pazienti trattati con simvastatina, ciò può in parte spiegare il dolore muscolare e l'impossibilità di svolgere esercizio fisico riscontrato in numerosi pazienti che assumevano statine.
Secondo i risultati di uno studio randomizzato, riportato sul Nutrition Journal, nelle persone affette da patologie coronariche e che assumono statine, l'assunzione di 300 mg al giorno di CoQ10, ha ridotto l'infiammazione e aumentato l'attività degli enzimi antiossidanti. Un elevato stress ossidativo associato a un'infiammazione cronica può effettivamente contribuire alla patogenesi di malattie cardiovascolari. Inoltre, alcuni ricercatori di Taiwan hanno somministrato a 42 uomini e donne, trattati con statine per almeno un mese e affetti da stenosi coronarica, o 300 mg di CoQ10 o un placebo per 12 settimane. I campioni di sangue sono stati prelevati all'inizio e alla fine del test clinico e sono stati analizzati per determinare le concentrazioni di CoQ10, vitamina E, alcuni marcatori di infiammazione (proteina C-reattiva, fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa) e interleuchina-6) e l'attività di enzimi antiossidanti come superossido dismutasi (SOD), catalasi e glutatione perossidasi. Nei soggetti che hanno ricevuto il CoQ10, i ricercatori hanno osservato una riduzione dell'interleuchina-6 e di TNF-alfa, il che indica una diminuzione dell'infiammazione; inoltre, rispetto al gruppo che ha ricevuto il placebo, hanno constatato un aumento significativo della concentrazione di SOD, catalasi, glutatione perossidasi e vitamina E. Gli autori hanno concluso che "durante il trattamento con statine, i pazienti affetti da patologie coronariche potrebbero trarre beneficio dall'uso di integratori di coenzima Q10 per aumentare la loro capacità antiossidante e antinfiammatoria".
Uno studio precedente aveva già dimostrato che, nei pazienti diabetici che assumono statine, l'assunzione di CoQ10 potrebbe migliorare la funzione endoteliale. In questo studio, della durata di 12 settimane, realizzato in doppio cieco su 23 pazienti affetti da diabete di tipo 2 e trattati con statine, l'assunzione giornaliera di 200 mg di CoQ10 aveva effettivamente migliorato la funzione endoteliale, limitando a livello vascolare gli effetti dannosi dovuti allo stress ossidativo. La diminuzione della concentrazione di CoQ10 nell'organismo, causata dall'assunzione di statine, rappresenta un problema poiché provoca una riduzione dell'energia cellulare e una diminuzione significativa della protezione antiossidante; ciò può portare a danni a carico di DNA, lipidi e proteine, accelerando inoltre il processo di invecchiamento e le malattie a esso associate. Pertanto un'integrazione di CoQ10 deve essere considerata, preferibilmente come ubiquinolo (la forma ridotta di CoQ10), poiché nel plasma oltre il 90% del CoQ10 è presente in questa forma ridotta. Inoltre, l'assunzione di ubiquinolo consente di aumentare direttamente le concentrazioni plasmatiche di CoQ10 nella sua forma ridotta. In effetti, l'ubiquinolo è già una forma ridotta, quindi l'organismo non ha bisogno di modificare questo nutriente. Nel momento in cui viene ingerito, l'ubiquinolo è pronto a entrare nel processo di respirazione cellulare e in quello di produzione di energia, a differenza del tradizionale CoQ10, sotto forma di ubichinone, che necessita di una riduzione enzimatica iniziale. Visto che le statine riducono le concentrazioni di CoQ10 nell'organismo e tenuto conto dell'importanza cruciale di questo enzima a livello cardiovascolare e non solo, ai pazienti che seguono trattamenti con statine viene fortemente consigliato di assumere integrazioni di ubiquinolo, in misura di almeno 100-200 mg al giorno.
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