23-09-2015
La carenza di selenio si associa a un aumento del rischio di mortalità, sia cardiovascolare e sia totale, nella popolazione anziana: è questo il risultato principale di uno studio osservazionale, durato 7 anni, condotto su una popolazione di uomini e donne svedesi di 70-80 anni al momento dell’ingresso nello studio. Il selenio è un elemento presente in tracce nell’organismo umano, essenziale per il corretto funzionamento di molte attività enzimatiche (selenoproteine). Presente nel terreno in quantità variabili, viene assorbito dai vegetali, che ne sono la principale fonte alimentare. I terreni coltivabili europei sono meno ricchi di selenio rispetto a quelli Nordamericani e, nello specifico, la minore presenza dell’elemento si rileva nei terreni del Nord Europa. Gli Autori di questo studio hanno quindi valutato se basse concentrazioni plasmatiche di selenio, conseguenti ad uno scarso apporto alimentare del selenio stesso, influenzassero la mortalità negli anni successivi. Nell’arco dei 7 anni del follow-up si è osservato che i soggetti con concentrazioni di selenio nel quartile inferiore (<57 µg/L), confrontati con i soggetti dei tre quartili superiori, mostravano un significativo incremento del rischio di mortalità sia totale, sia cardiovascolare, del 50% circa. Tale effetto potrebbe essere dovuto alla riduzione dell’attività antiossidante delle selenoproteine, dovuta alla scarsa disponibilità di selenio.