12-05-2014
Una ricerca rivela che gli effetti nocivi dell’esposizione a sostanze chimiche di sintesi sono trasmessi di generazione in generazione tramite l’epigenetica, causando un danno alle generazioni future anche se non saranno mai esposte alle sostanze chimiche. Il fenomeno di “ereditarietà epigenetica transgenerazionale” (ETI) è stato dimostrato su animali vivi e se le implicazioni di questa ricerca saranno pienamente comprese, l’intera civiltà umana dovrebbe ripensare radicalmente l’uso di prodotti chimici di sintesi in agricoltura, medicina, alimentari, materiali da costruzione, prodotti per la cura personale e altro. La ricerca, guidata dal dottor David Crews è stata pubblicata sulla rivista PNAS (Proceedings of National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America).
Lo studio, che è stato finanziato da un sottogruppo del National Institutes of Health, ha scoperto che l’esposizione a un comune fungicida, causa cambiamenti neurologici e comportamentali che saranno trasmessi alle generazioni future anche se i figli futuri, non avranno alcuna esposizione all’originale fungicida. Inoltre il meccanismo di “eredità transgenerazionale” è epigenetico, che significa che è “sopra i geni” ossia non è codificato nel DNA. Invece, l’espressione del DNA alterato è ereditato attraverso un meccanismo diverso da quello del DNA. L’abstract dello studio lo riassume così: ”Abbiamo scoperto che una singola esposizione all’uso di un comune fungicida (vinclozolin) altera la fisiologia di tre generazioni, il comportamento e l’attività metabolica.