03-02-2016
Secondo i ricercatori dell’università di Dundee, assumere olio di fegato di merluzzo una volta al giorno può ridurre la necessità di antidolorifici nei pazienti con artrite reumatoide. Una dose quotidiana di 10g di olio di fegato di merluzzo ha ridotto l’esigenza di farmaci antinfiammatori non-steroidei (NSAIDs) del 30 per cento. I pazienti dello studio hanno assunto olio di fegato di merluzzo o un placebo. Dopo 12 settimane, è stato chiesto di ridurre gradualmente il loro uso di NSAIDs (antinfiammatori non steroidei). Il 39 per cento dei pazienti supplementati con olio di fegato di merluzzo ha ridotto la dose quotidiana di NSAIDs, rispetto al 10 per cento di quelli sotto placebo. La riduzione dell’uso dei farmaci non è stata associata con alcun peggioramento del dolore o della malattia. Gli NSAIDs sono associati a molti effetti secondari, compreso sanguinamento dello stomaco, attacchi cardiaci e ictus. I ricercatori ritengono che lo studio offra una speranza per molti pazienti affetti da artrite reumatoide di poter ridurre l’uso di NSAID.
COMMENTO
L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria articolare che causa dolore intenso e, in alcuni casi, deformità alle articolazioni periferiche. La rigidità e il dolore articolare associato a questa patologia possono rendere le attività giornaliere, come fare una camminata, molto dolorose, e questo è il motivo per cui tanti pazienti con artrite reumatoide utilizzano antidolorifici per poter sopportare la giornata.
Gli NSAIDs sono i farmaci più popolari ed è risaputo che oltre il 70 per cento dei pazienti con artrite reumatoide ne fa un uso regolare. Perchè bisogna ritenere che gli NSAIDs non siano la soluzione per tanta gente con dolori? Perché gli NSAIDs possono letteralmente uccidere. Nel 2004, si è scoperto, infatti, che la categoria dei farmaci inibitori delle cox-2, compreso Vioxx, Bextra e Celebrex incrementava notevolmente il rischio di seri problemi cardiaci. Il Vioxx da solo è responsabile di oltre 50.000 decessi prima di essere ritirato dal mercato. Anche farmaci come ibuprofen (Advil, Motril e altri), aspirina e Aleve, possono provocare problemi di salute come:
• Ulcere gastriche.
• Problemi cardiaci.
• Aumento nella pressione sanguigna.
• Sanguinamento dello stomaco.
• Danni renali ed epatici.
• Acufeni.
I rischi per questi effetti secondari aumentano man mano che l’uso di questi farmaci si protrae nel tempo. Ecco perchè i pazienti con artrite reumatoide, che devono prenderli a lungo a dosaggi elevati, sono molto più a rischio. Gli antidolorifici e antinfiammatori, sono farmaci troppo pericolosi per poter essere assunti per periodi troppo prolungati. Suggerisco di focalizzarsi sul fatto che l’artrite reumatoide può essere causata da un’infezione da micoplasma, che è un’infezione submicroscopica in grado di penetrare nelle articolazioni e nei tessuti. Questa teoria, che ora ha un supporto scientifico considerevole, è venuta alla ribalta verso la fine degli anni ‘80 grazie al Dott. Thomas Brown, che stava utilizzando con successo una terapia ovviamente controversa usando antibiotici. I risultati che si ottengono sono molto incoraggianti specie se a questo approccio mirato si associano protocolli per riequilibrare gli aspetti biomolecolari del problema. Correggere queste cause il più presto possibile è fondamentale perché la gran parte dei danni da AR è irreversibile una volta che si sono verificati.
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/7307298.stm
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18362100
http://rheumatology.oxfordjournals.org/content/47/5/665.full