19-06-2018
L’ashwagandha (Withania somnifera), conosciuta anche con il nome di ginseng indiano, è una delle piante più valide della medicina tradizionale indiana, che ha la fama di promuovere vigore psicofisico, vitalità, prestazioni intellettuali e longevità. Nella medicina ayurvedica l’ashwagandha è una pianta “rasayan”, ovvero ad azione tonica. Secondo la tradizione locale questa pianta è in grado di rivitalizzare la salute mentale e aumentare il benessere migliorando intelligenza, memoria, percezione mentale e prestazioni sessuali.
In un recente studio pubblicato su Pharmacognosy Research, si è voluto sperimentare l’effetto di un estratto di aswagandha sulla performance cognitiva e psicomotoria di 26 giovani in salute. Ai partecipanti (maschi, 20-35enni) sono stati assegnati ashwagandha (250 mg 2 volte al giorno, mattino e sera) o un placebo per 14 giorni: al termine dello studio il gruppo che aveva assunto ashwagandha ha evidenziato un netto miglioramento del tempo di reazione, cioè della velocità che intercorre tra la comparsa di uno stimolo e la risposta, in 5 su 6 test psicomotori, rispetto al placebo.
Gli Autori affermano che questo studio sebbene sia su piccola scala, è una conferma dell’azione adattogena e neuroprotettiva dell’ashwagandha, a cui seguiranno studi più approfonditi. Tradizionalmente utilizzata come afrodisiaco e tonico epatico, gli studi più recenti ne suggeriscono l’utilizzo per stati infiammatori, insonnia, ansia, disturbi neurologici e cognitivi. I principi attivi, i withanolidi, concentrati soprattutto nelle radici, agiscono come precursori ormonali e sono in grado di essere convertiti, al bisogno, in ormoni attivi. L’ashwagandha possiede proprietà adattogene, antinfiammatorie, immunomodulanti, antitumorali, antiossidanti ed emopoietiche. Esercita inoltre effetti sul sistema endocrino, sugli apparati cardiovascolare e respiratorio e sul SNC.