16-11-2015
La Dioscorea villosa è una pianta originaria del Messico, diffusa in tutto il sud America, i cui principi attivi sono contenuti nelle radici e nei tuberi. Nel fitocomplesso sono presenti sostanze biologicamente attive quali saponine steroidee (diosgenina), fitosteroli, tannini, amidi. La frazione amidacea è così ricca che in passato il tubero di diverse specie di questa pianta veniva usato come alimento. Nella medicina popolare la dioscorea viene utilizzata esternamente come antireumatico e come rubefacente. Non vi sono testimonianze di un uso di questa pianta come contraccettivo, tuttavia nel 1936 fu identificata la diosgenina, una sostanza glicosidica che contribuì allo sviluppo della sintesi di ormoni sessuali e alla creazione della prima pillola anticoncezionale. La diosgenina viene utilizzata come progesterone naturale ed è considerata un’alternativa naturale alle usuali cure ormonali. Studi clinici effettuati hanno evidenziato un aumento dei livelli ormonali nelle donne trattate, anche se la diosgenina non viene convertita direttamente in ormoni dall’organismo umano, infatti si ipotizza che possa essere convertita in progesterone e altri ormoni steroidei via deidroepiandrosterone. In alcuni studi la diosgenina ha mostrato di stimolare la crescita della ghiandola mammaria e ridurre il peso corporeo in modelli animali.
AZIONE REGOLATRICE ORMONALE
La diosgenina, subentrando nel controllo ormonale, è impiegata in caso di disturbi associati alla menopausa quali sbalzi d'umore e vampate di calore. In uno studio effettuato in vivo la somministrazione di estratti di questa pianta ad animali ovariectomizzati, in associazione ad estrogeni, ha mostrato l'incremento dello sviluppo mammario. Secondo i ricercatori, la diosgenina è in grado di potenziare l'attività degli estrogeni. In alcuni studi su modelli animali la dioscorea ha mostrato di prevenire la perdita di tessuto osseo. Un recente studio condotto su modelli animali ha mostrato che la somministrazione di diosgenina è efficace nel contrastare l'invecchiamento cutaneo che si verifica durante il climaterio, migliorando lo spessore dell'epidermide, senza produrre alterazioni nel grado di accumulo lipidico.
AZIONE SPASMOLITICA
Il fitocomplesso agisce come riduttore degli spasmi muscolari ed è indicato in caso di coliche addominali, crampi e dolori uterini e ovarici e nella sindrome premestruale. La dioscorea è un ottimo coadiuvante per il controllo della flatulenza e dell'iperproduzione di gas intestinali, soprattutto se utiulizzata in associazione allo zenzero.
AZIONE ANTINFIAMMATORIA
Studi effettuati in vivo hanno dimostrato che la diosgenina (principio attivo) è in grado di ridurre le infiammazioni a livello intestinale provocate dall'uso prolungato di indometacina. Questa proprietà, accompagnata dall'azione diuretica, trova impiego nel contrastare i dolori reumatici, l'artrite e nel diminuire le infiammazioni e il dolore localizzato, rilassando le fibre muscolari delle zone colpite.
AZIONE IPOCOLESTEROLEMIZZANTE
La capacità terapeutica di riduzione del colesterolo, studiata su modelli animali, è da attribuire alla proprietà della pianta di aumentare l'escrezione biliare di colesterolo e di strutture lipidiche. E' stata dimostrata anche un'azione citoprotettiva su cellule epatiche di soggetti sottoposti a colestasi ostruttiva. Non mancano studi sull'attività antiossidante della dioscorea. E' stata effettuata una ricerca su diversi soggetti di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, con l'obiettivo di abbassare i livelli dei parametri lipidici nel sangue, aumentando i livelli sierici del DHEA (deidroepiandrosterone). I risultati sono stati positivi e hanno confermato l'attività antiossidante della dioscorea. La somministrazione continuata di questa pianta ha dato come risultato la diminuzione della perossidazione lipidica nel siero, aumentando i livelli di HDL e diminuendo i trigliceridi e fosfolipidi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19428439
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Aradhana%2C+1992
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Yamada%2C+1997+DIOSGENIN
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19222119