13-01-2016
Attenua il dolore, migliora la rigidità e la mobilità articolare e potrebbe ridurre il bisogno di farmaci. È la boswellia (Boswellia serrata), una pianta appartenente alla famiglia delle Burseracee originaria di India e Cina, a dare questi risultati. In un recente studio la somministrazione di estratto di boswellia (125 mg in un unico dosaggio) ha dimostrato la sua attività analgesica in soggetti sottoposti a modello di dolore meccanico. I partecipanti allo studio che avevano assunto l’estratto hanno sperimentato un miglioramento significativo della soglia della tolleranza al dolore rispetto al placebo, dopo 1, 2 e 3 ore dalla somministrazione. L’attività analgesica della boswellia si aggiunge a quella antinfiammatoria che ha fornito ottimi risultati in numerose malattie croniche di natura infiammatoria. La capacità di controllare i processi flogistici, infatti, è stata osservata nell’artrosi in particolare del ginocchio e nell’artrite reumatoide, con ottimi profili di sicurezza. La boswellia ha avuto buoni risultati anche in malattie infiammatorie intestinali come colite ulcerosa e morbo di Crohn, emicrania, cefalea a grappolo e nell’asma. La sua resina, ottenuta per incisione, è utilizzata da secoli come incenso nelle cerimonie culturali e religiose e, in passato dagli egiziani, per l’imbalsamazione dei corpi dei defunti. La frazione terpenoide della resina della boswellia contiene l’AKBA (acido acetil-11-cheto-beta-boswellico), acronimo che raggruppa i nomi degli acidi che sono i principali costituente attivi.