29-10-2018
Un’assunzione elevata di spermidina è legata a mortalità più bassa: uno studio prospettico basato sulla popolazione avrebbe dimostrato che questa sostanza, contenuta in molti cibi, avrebbe effetti positivi sulla longevità. Chi mangia più alimenti contenenti spermidina ha un rischio di mortalità uguale a quello di persone di 6 anni più giovani. Lo dimostra uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, che ha voluto testare la potenziale associazione tra contenuto di spermidina nella dieta e mortalità negli esseri umani. Già la spermidina aveva dato prova di essere un prezioso e naturale elisir di lunga vita e di essere in grado di proteggere anche il cuore, ora i suoi benefici sono ancora una volta confermati.
Il nome deriva dal fatto che è stata isolata nello sperma umano, ed è una molecola presente in tutti gli esseri viventi, associata alla crescita cellulare e alla sintesi proteica. Può essere sintetizzata dall’organismo o assorbita con il cibo e il suo pregio è quello di attivare l’autofagia, un processo di pulizia e di riciclaggio all'interno della cellula. In questo modo, sarebbe in grado di abbassare la pressione sanguigna, migliorare la funzione del cuore e ridurre il rischio di patologie cardiovascolari. Non solo, molte ricerche hanno dimostrato che la spermidina regola i cicli sonno-veglia, favorendo così il sonno, e previene le allergie alimentari, il cancro e il diabete.
I cibi che contengono più spermidina sono:
• formaggi stagionati (come parmigiano, gorgonzola, gouda, gruviera, brie);
• carne (pollo, manzo e tacchino);
• salmone;
• funghi;
• pere;
• patate;
• piselli;
• broccoli cotti e cavolfiore;
• frutta secca (soprattutto pistacchi, mandorle e nocciole);
• semi e prodotti a base di soia fermentata (come miso e natto);
• legumi;
• cereali integrali.
Per il nuovo studio di coorte prospettico, sono state coinvolte 829 persone di età compresa tra 45 e 84 anni sottoposte a tre diverse diete con diversi livelli di consumo di spermidina. A ognuno sono stati somministrati questionari alimentari nel 1995, nel 2000, nel 2005 e nel 2010 con follow-up medici corrispondenti. Durante il follow-up tra il 1995 e il 2015, si sono verificati 341 decessi. Ciò che emerso dall’analisi dei risultati è che chi mangia più alimenti contenenti spermidina ha un rischio di mortalità uguale a quello di persone di 6 anni più giovani.
https://academic.oup.com/ajcn/article-abstract/108/2/371/5046172