21-02-2016
Il boro è un elemento ultra-traccia presente in piccole quantità sulla crosta terrestre. Il corpo umano ne contiene circa 0.7 ppm (mg/kg), quantità che viene assunta principalmente attraverso il cibo, in quanto si tratta di un elemento necessario nella dieta delle piante, in misura di circa 2 mg/die. Il boro viene rapidamente assorbito a livello gastrointestinale ed è escreto con le urine. Il boro si forma principalmente come acido borico e sali di boro (borace) e gli si riconosce l’importanza di favorire la crescita e lo sviluppo delle piante, delle quali rappresenta un nutriente essenziale. Una fonte particolarmente ricca di questo elemento è il vino, ma si trova in buone concentrazioni anche in mele, avocado, agrumi, pomodori, prugne, soia, miele e datteri.
Il maggior contenuto di boro quindi si trova nei vegetali, tanto che una dieta vegetariana può essere considerata vantaggiosa per l’apporto di questa sostanza. La carenza di boro, secondo recenti ricerche, è associata all’incremento del rischio di demineralizzazione ossea, in particolare nelle donne in post-menopausa. Sembra infatti che la carenza di questo elemento ultra-traccia provochi l’aumento dell’escrezione urinaria di calcio e magnesio e riduca le concentrazioni di estrogeno e testosterone nell’organismo. Sia l’acido borico che la borace sono usati in medicina in certe quantità (ad esempio, nella radioterapia per cattura neutronica del boro-BNCT). La USPA-IRIS (United States Protection Agency – Integrated Risk Information System) nel 2004 ha stabilito che «il boro è essenziale per la nutrizione, come evidenziato dalla dimostrazione che influenza il metabolismo cellulare dei macrominerali a livello della membrana».
DEMINERALIZZAZIONE OSSEA
Il boro influenza l'attività metabolica di Ca, Mg, P e della vitamina D. Questa attività viene regolata dal paratormone (ormone paratiroideo) che consente un assorbimento più rapido a livello intestinale dei nutrienti suddetti assicurandone, in condizioni normali, un contenuto ematico costante. Alcuni ricercatori hanno studiato gli effetti del boro su 12 donne in età compresa fra i 48 e i 52 anni, in fase post-menopausale, controllate per un periodo di 24 settimane. Nel corso delle prime 17 settimane esse furono sottoposte a una dieta priva di boro, mentre nelle rimanenti settimane furono loro somministrati 3 mg al giorno di boro sotto forma di compressa. Dopo solo 8 giorni di assunzione fu rilevata una notevole riduzione dell'eliminazione di calcio e di magnesio e un aumento del 100% della produzione di estrogeno e testosterone in forma attiva. L'incremento di questi ormoni e l'integrazione di boro possono prevenire la demineralizzazione ossea con conseguente osteoporosi, come anche alcune condizioni legate alla sindrome climaterica in menopausa spontanea o chirurgica. In uno studio condotto su 13 soggetti con carenza di vitamina D, la supplementazione di 6 mg al giorno di boro per 60 giorni ha prodotto il 20% di aumento dei livelli nel siero di questa vitamina.
ARTRITE E OSTEOARTRITE
Uno studio comparativo sull’incidenza dell’artrite in vari paesi ha evidenziato che questa patologia è inversamente proporzionale al livello di boro nel suolo. Lo studio ha mostrato che nelle aeree dove l’apporto giornaliero di boro è di 1 mg o meno, la stima dell’incidenza dell’artrite varia dal 20 al 70%, mentre nelle aeree dove l’apporto di boro è di 3-10 mg/die, l’incidenza dell’artrite varia da 0 a 10%. In uno studio in doppio cieco su 20 soggetti con osteoartrite, è stata testata l’efficacia della somministrazione di boro (6 mg/die). Dopo 8 settimane di supplementazione la condizione delle articolazioni di tutti i pazienti mediamente era migliorata e fu riscontrato un minore dolore nel movimento passivo per i soggetti che avevano assunto boro, rispetto a quelli che avevano assunto placebo.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15504575