28-02-2016
La L-fenilalanina è un aminoacido essenziale che interviene in numerosi processi biochimici connessi con la sintesi di alcuni neurotrasmettitori quali dopamina, noradrenalina e adrenalina. Questi ormoni influenzano la frequenza del battito cardiaco, la pressione sanguigna, il consumo di ossigeno e numerose funzioni cerebrali. La L-fenilalanina è necessaria per il corretto funzionamento della tiroide, in quanto il suo scarso apporto può provocare la carenza di tirosina, che nei soggetti adulti può determinare disturbi comportamentali, aumento del peso e problemi circolatori. In assenza di un’adeguata quantità di vitamina C, la fenilalanina non può essere metabolizzata dall’organismo umano.
DEPRESSIONE E RENDIMENTO INTELLETTUALE
La recente letteratura scientifica indica che la somministrazione di feniletilamina, o del suo precursore, la L-fenilalanina, è in grado di migliorare i sintomi dei pazienti depressi. E' stato osservato, infatti, un miglioramento del livello dell'energia, degli sbalzi d'umore e una riduzione dell'aggressività nei soggetti trattati. Secondo alcuni autori la somministrazione di questo nutriente potrebbe avere un ruolo terapeutico per il miglioramento di questa condizione. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che la somministrazione di questo aminoacido è in grado di incrementare una maggiore prontezza di reazione e le capacità mnemoniche.
TRATTAMENTO DELLA VITILIGINE
Secondo recenti sperimentazioni condotte in campo dermatologico, l'assunzione di L-fenilalanina, seguita dall'esposizione solare di 30 minuti (in orario compreso tra le 11.00 e le 15.00), è in grado di stimolare la migrazione dei melanociti verso le zone colpite da vitiligine e di favorire la produzione di melanina dell'epidermide e dei bulbi follicolari. La terapia sembra essere maggiormente efficace se associata a vitamina B12 e acido folico.
CONTROLLO DELL’ APPETITO
Il grasso viene immagazzinato nelle cellule adipose dell'organismo, sotto forma di trigliceridi, nella combinazione di acidi grassi e glicerolo. Tutti i programmi di riduzione di peso tentano di far utilizzare dai tessuti corporei una maggiore quantità di trigliceridi come fonte principale di energia. Per prima cosa è necessario suddividere le grandi molecole di trigliceridi nelle loro componenti per ridurle in modo tale da attraversare il muro delle cellule adipose. Un aumento della fornitura di noradrenalina, molecola che stimola il metabolismo dei grassi e un aumento dell'adrenalina, sono fattori che favoriscono la suddivisione delle molecole di trigliceridi. La fenilalanina, diretto precursore della noradrenalina, promuove la liberazione della colecistochinina (CCK), un peptide localizzato nel cervello e nel tratto gastrointestinale, che ha la funzione di modulare i meccanismi periferici della sazietà. La fenilalanina si trova nella carne, nei formaggi e nei latticini in genere; questo spiega perchè una dieta ad alto contenuto di proteine risulta essere particolarmente saziante. E' stato dimostrato che in un uomo adulto, dopo un unico pasto proteico, i livelli di colecistochinine possono aumentare da 700 a 1100 picogrammi/ml in mezz'ora. Questo avviene in quanto la colecistochinina, mediante l'interazione delle funzioni gastrointestinali, o per la sua interazione con il sistema nervoso centrale, è in grado di indurre una sensazione di sazietà. La fenilalanina, promuovendo questi meccanismi, può essere consigliata come un valido fattore di supporto per ridurre l'appetito nei soggetti in sovrappeso.