05-02-2017
L'orzo fa bene a chi è sopravvissuto a un infarto. Una sostanza contenuta al suo interno, il beta-glucano idrosolubile, ha la capacità di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni, caratteristica fondamentale in caso di forte stress ossidativo, come accade nelle persone infartuate. A evidenziare la proprietà ci ha pensato uno studio pubblicato sul Journal of Cellular and Molecular Medicine da un gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e presentato durante il recente congresso della Società europea di cardiologia che si è svolto a Madrid. L'analisi ha dimostrato che il trattamento delle cellule endoteliali cardiache con beta-glucano d'orzo aumenta i livelli di un enzima essenziale, la “manganese superossido dismutasi”, già noto per le sue proprietà antiossidanti e rivascolarizzanti. L'aumento dell'enzima stimola la produzione endoteliale di ossido nitrico, un vasodilatatore che potenzia la capacità fisiologica di rigenerare i vasi sanguigni.
Vincenzo Lionetti, uno degli autori dello studio, spiega: “l'endotelio che riveste le coronarie di un uomo adulto difficilmente genera nuovi vasi in un cuore infartuato. Fino ad oggi, tuttavia, non era noto se un'aumentata espressione dell'enzima 'Manganese superossido dismutasi' nelle cellule endoteliali mature riuscisse a incrementare la capacità di generare nuovi vasi sani, senza richiedere l'intervento di cellule progenitrici endoteliali o di cellule staminali, e se questo risultato fosse possibile conseguirlo mediante il trattamento con composti naturali di tipo vegetale. La natura spesso offre i rimedi per molte malattie, come il danno cardiaco da infarto, ma occorre cercarli. I risultati incoraggiano lo sviluppo di nuovi approcci rigenerativi ed antinvecchiamento di tipo nutraceutico", conclude il ricercatore italiano.