19-03-2016
Il guaranà (Paullinia cupana) è un arbusto rampicante ampiamente diffuso nel bacino settentrionale del Rio delle Amazzoni, conosciuto in tutto il mondo per le sue proprietà toniche, energetiche e stimolanti. Della pianta sono utilizzati i semi che, una volta sgusciati, vengono macerati in acqua, essiccati, tostati e macinati. La pasta che si ottiene viene poi affumicata ed è pronta per l’utilizzo. Il guaranà è molto popolare in Brasile e in Venezuela, dove è impiegato per la preparazione di bevande toniche e stimolanti, che vengono consumate, come il caffè o il tè, in grande quantità.
AZIONE DIMAGRANTE
Il guaranà è una pianta ricca di basi puriniche, in particolare di caffeina, xantina, ipoxantina e presenta tracce di teofillina, teobromina, adenina e guanina. Contiene anche polifenoli e proantocianidoli dimeri del gruppo B. La caffeina è un importante alcaloide xantinico presente anche in caffè, cola, tè e matè, che agisce soprattutto su sistema nervoso centrale, apparato cardiovascolare, apparato respiratorio e funzione renale. Gli alcaloidi sono composti vegetali fisiologicamente molto attivi e generalmente agiscono sull'organismo a dosi piccole. Nei confronti del SNC la caffeina provoca un lieve eccitamento corticale, favorendo la percezione delle eccitazioni sensoriali, l'associazione di idee e il lavoro intellettuale, riducendo la sensazione di fatica e di fame. Questi effetti sono dovuti a una maggiore irrorazione sanguigna della corteccia conseguente a un'attività dilatatrice dei vasi cerebrali. La caffeina svolge un'azione efficace di aumento del metabolismo cellulare e favorisce l'idrolisi dei trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. L'azione del guaranà è simile a quella del caffè, rispetto al quale è notevolmente più ricco in tannini e in caffeina (2-5 volte). Si calcola, infatti, che il tempo di stimolazione del guaranà sia il doppio di quello provocato dal caffè o dal tè. Si ritiene giustificabile il suo utilizzo come supporto dietetico in caso di programmi di riduzione del peso corporeo per il suo alto contenuto in caffeina e il suo impiego come diuretico e cardiotonico, così come stimolante del sistema nervoso centrale.
AZIONE TONICO-STIMOLANTE
La caffeina (contenuta nel guaranà) provoca l'eccitazione del SNC e dell'apparato neuromuscolare, con un aumento dell'attenzione e della memoria. La somministrazione orale di caffeina a un gruppo di volontari ha dimostrato di aumentare il livello di vigilanza e il tempo di reazione visivo già alla dose più bassa (12,5 mg). L'estratto di guaranà ha dimostrato di aumentare la resistenza fisica dell'organismo a un eccesso di lavoro o a una situazione particolarmente stressante. L'effetto ottenuto è legato a un'aumentata disponibilità di glucosio e a un effetto stimolante che favorisce le funzioni cognitive. Se ne suggerisce quindi l'uso negli anziani con deficit di memoria o nei giovani sottoposti a sovraffaticamento fisico e psichico. In alcune sperimentazioni ha mostrato la capacità di aumentare la forza di contrazione della fibra muscolare, in particolare quando il muscolo è affaticato. Sempre grazie all'azione della caffeina sul SNC, è stata osservata un'interessante attività analgesica. In uno studio effettuato su 301 soggetti, la sua somministrazione, associata a ibuprofene, ha dimostrato di essere più efficace contro la cefalea muscolo-tensiva rispetto alla sola assunzione di ibuprofene. I risultati hanno evidenziato che oltre il 70% dei soggetti si sentiva libero dai sintomi solo assumendo i due principi contemporaneamente.
AZIONE CARDIOVASCOLARE
A livello cardiovascolare il guaranà esplica azioni inotropa e cronotropa positive, aumenta il consumo miocardico di ossigeno e ha una moderata azione vasodilatatrice periferica e diuretica. La caffeina (principio attivo) favorisce la diuresi, secondo il meccanismo generale dei diuretici purinici e migliora l'eliminazione di cloruri, urea e creatina. Nei soggetti normotesi e a bassi dosaggi, non si verificano modificazioni della pressione sanguigna conseguenti all'assunzione di caffeina, ma può esservi un aumento nei casi in cui la pressione sia anormalmente diminuita.