29-11-2018
La glutammina è un aminoacido non essenziale che si comporta da essenziale in particolari condizioni patologiche di ipercatabolismo (traumi, interventi chirurgici, infezioni) ed è quindi un nutriente condizionatamente essenziale. In situazioni di deficit, infatti, quando nell'organismo aumenta il fabbisogno di glutammina, essa viene prelevata dai muscoli. La glutammina si forma dall'acido glutammico per azione della glutammina sintetasi ed è uno degli aminoacidi maggiormente presenti nell'organismo umano. Si trova in muscoli, fegato, intestino, cuore, reni e, in quantità elevate, nel flusso sanguigno. Nutriente elettivo in ambito sportivo, in recenti studi ha mostrato la capacità di inibire la degradazione proteica in soggetti con distrofia muscolare di Duchenne (DMD). Altri studi indicano un possibile utilizzo della glutammina per il recupero di condizioni di cachessia nell'HIV/AIDS e/o cancro o stati fortemente catabolici conseguenti a interventi chirurgici o infezioni.
ATTIVITA’ SPORTIVA E SINDROME DA SOVRALLENAMENTO
La glutammina rappresenta da sola oltre il 50% del pool di aminoacidi liberi del muscolo ed è essenziale in situazioni di aumentato turn-over proteico, come durante l'esercizio fisico. La glutammina, la cui funzione nei muscoli è essenzialmente plastica, di rinnovo e di incremento del tessuto muscolare, ha un'importanza rilevante a livello metabolico nello stabilizzare le concentrazioni dell'alfa-chetoglutarato (intermedio del ciclo di Krebs) e quindi per ridurre l'accumulo di acido lattico. Grazie all'azione della glutammina l'organismo, in seguito a intenso esercizio fisico, è in grado di liberarsi dei sottoprodotti acidi attraverso l'attività escretoria dei reni. La glutammina, quindi, può essere considerata un fattore importante per la neutralizzazione delle tossine. Alcuni autori riportano che durante l'esercizio fisico si verifica una risposta bifasica di concentrazioni plasmatiche di glutammina. Durante l'esercizio a breve termine si assiste a un aumento delle concentrazioni di glutammina, che invece diminuiscono (fino al 25%) in seguito ad attività intensa, come una maratona. Il calo del livello di glutammina libera nel sangue viene utilizzato come marker di sovrallenamento. Per evitare il verificarsi di questa condizione, si consiglia l'assunzione di 1-2 g al giorno prima o dopo l'allenamento, o tra i pasti.
PROTEZIONE SISTEMA IMMUNITARIO
La richiesta di glutammina durante l’esercizio intenso e strenuo o dopo interventi chirurgici, traumi, ustioni e infezioni, è tale che il sistema immunitario può essere indotto al debito di glutammina. Studi sperimentali condotti sugli animali, in vitro e sull'uomo, hanno rilevato che la carenza di glutammina nel sangue può costituire un fattore critico per il sistema immunitario. La glutammina, che regola la funzione dei macrofagi, permette ai linfociti di proliferare, alle NK di rispondere alle linfochine, alle cellule del sistema immunitario di produrre citochine. Questo aminoacido è considerato un immunonutriente la cui supplementazione può migliorare il decorso clinico in caso di interventi chirurgici, traumi multipli e processi infettivi. La diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di glutammina è stata osservata in atleti con sindrome da sovrallenamento che hanno mostrato un’inspiegabile riduzione della performance associata all'aumento di infezioni delle alte vie respiratorie. L’importanza e la durata della riduzione della glutammina plasmatica variano in maniera considerevole a seconda del tipo di sport e dell’intensità dell’incontro. La riduzione di glutammina correlata all'aumento dei sintomi di infezioni delle alte vie respiratorie, suggerisce che in alcuni atleti potrebbe manifestarsi immunodepressione a causa dello stress indotto da esercizio prolungato, esaustivo e da competizione.
PROTEZIONE STOMACO E INTESTINO
Il tratto gastrointestinale è il maggiore utilizzatore di glutammina nell'organismo, in quanto gli enterociti nell'epitelio intestinale necessitano di tale nutriente come principale carburante metabolico. Solo recentemente è stato scoperto il ruolo della glutammina a livello gastrointestinale. In alcuni studi, infatti, ha mostrato effetti antiulcera e antigastrite. Si sono avuti risultati, inoltre, nel morbo di Crohn, nella sindrome del colon irritabile e nella colite ulcerosa.