05-12-2018
Lo zinco entra nella costituzione di numerosi enzimi che catalizzano reazioni fondamentali nell’organismo. Il suo ruolo è indispensabile per le funzioni cellulari di tutti i tessuti e la sua attività antiossidante è di importanza primaria, in quanto lo zinco costituisce parte dell’enzima superossido dismutasi. L’organismo ne contiene 2-4 g, concentrato in ossa, cute, prostata e tessuti oculari. Contrariamente ad altri micronutrienti, lo zinco non viene messo facilmente a disposizione per l’utilizzo, con il risultato che le sue riserve mobili sono limitate. La carenza di zinco può provocare disturbi dell’accrescimento, cicatrizzazione difettosa delle ferite, cute ruvida e suscettibilità alle infezioni. Adolescenti, anziani, vegetariani, donne gravide e soggetti affetti da malattie croniche possono trarre giovamento dalla sua supplementazione. In recenti osservazioni la carenza di zinco è stata associata ad anoressia, depressione e ad alcuni tipi di cancro (vescica, cistifellea).
SISTEMA IMMUNITARIO
La carenza di zinco ha un effetto significativo sulla risposta immunologica. Il deficit di questo minerale è associato all’involuzione del timo, a una riduzione dell’immunità cellulo-mediata e dell’attività cellulare delle natural killer, e a una diminuita risposta proliferativa dei linfociti ai mitogeni. Inoltre, determina l’alterazione della formazione anticorpale verso gli antigeni e una riduzione della fagocitosi. In numerosi studi ha mostrato di ridurre l’incidenza di infezioni sia negli adulti che nei bambini, in particolare dell’apparato respiratorio. Altri dati positivi riguardano soggetti affetti dal virus HIV (con la riduzione del tasso delle infezioni opportunistiche) e la diarrea persistente nei bambini.
CUTE E ANNESSI CUTANEI
La carenza di zinco può provocare problemi cutanei di vario grado, poiché questo micronutriente normalmente è presente in alte concentrazioni nella cute. Lo zinco è un componente essenziale di numerosi metallo-enzimi importanti per l’attività metabolica cellulare; infatti il suo deficit può avere ripercussioni negative nei processi di riparazione dei tessuti. La supplementazione di questo minerale è indicata in caso di ulcere, fragilità ungueale, acne, eruzioni eczematose e caduta dei capelli.
APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE
Lo zinco ha un ruolo primario nella genesi delle cellule spermatiche. Gli uomini che presentano una carenza di zinco producono un liquido seminale con un minor numero o, nei casi più gravi, totalmente privo di cellule spermatiche. Mostrano, inoltre, livelli plasmatici di testosterone inferiori alla norma. Il rapporto fra testosterone e zinco è molto stretto: si ipotizza, infatti, che lo zinco controlli il metabolismo del testosterone a livello cellulare e prostatico. In particolare, nella prostata, organo tra i più ricchi in zinco, la sua concentrazione aumenta a partire dalla pubertà, sotto l’influsso del testosterone. In studi in vivo è stato dimostrato che la somministrazione di zinco migliora il danno testicolare indotto da piombo, sia a livello cellulare che sub-cellulare. Il piombo è in assoluto il metallo tossico che maggiormente incide sulla fertilità e compete con lo zinco in siti fondamentali per la spermatogenesi.
APPARATO OCULARE
Lo zinco sembra svolgere un ruolo profilattico e terapeutico nella degenerazione senile della macula (DSM). Questo minerale si trova in alte concentrazioni nella retina e il suo contenuto declina con l’invecchiamento insieme all’attività di alcuni enzimi retinici zinco-dipendenti. In uno studio su 3.640 soggetti è stato osservato che una terapia antiossidante con l’aggiunta di zinco, è in grado di rallentare l’aggravarsi della DSM rispetto al placebo.
ADHD (ATTENTION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER)
Lo zinco sembra essere un nutriente promettente per il trattamento dell’ADHD. In uno studio condotto su bambini la somministrazione di 15 mg/die di zinco ha mostrato di aumentare l’effetto del Ritalin, con modesti benefici. Uno stato nutrizionale materno carente di zinco, è stato associato a ridotta attenzione e minore funzione motoria nel bambino; la sua supplementazione, inoltre, sembra favorire un migliore sviluppo neuropsicologico.