I FARMACI ACE-INIBITORI PER LA PRESSIONE ALTA AUMENTEREBBERO IL RISCHIO DI TUMORE AI POLMONI.

06-12-2018

I cosiddetti ace-inibitori, se presi a lungo, potrebbero produrre un grave effetto, quello di sviluppare un cancro al polmone. Un rischio che dal 14% potrebbe passare al 31% se quei medicinali si usano per 10 anni. È quanto emerge da uno studio del Dipartimento di Epidemiologia, Biostatistica e Salute del lavoro dell’Università McGill di Montreal, in Canada, che, in collaborazione con il Jewish General Hospital e l’Università di Toronto, hanno scoperto che potrebbe scaturire una pericolosa associazione tra cancro al polmone e assunzione di farmaci ace-inibitori (“ace” sta per “Angiotensin Converting Enzyme”, ad indicare gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina). Ma i rapporti causa-effetto sono ancora da dimostrare.
Sotto la lente di ingrandimento i farmaci antipertensivi più frequentemente ordinati nelle terapie di controllo della pressione arteriosa, come il ramipril, che solo nel 2017 è stato prescritto oltre 27 milioni di volte solo nel Regno Unito, mentre negli USA si registrano circa 163 milioni di prescrizioni ogni anno.
I ricercatori hanno condotto un’analisi statistica sui dati di quasi un milione di persone inglesi, tutte trattate con ace-inibitori tra il 1° gennaio 1995 e il 31 dicembre del 2015. Tutti avevano un’età superiore ai 18 anni e non avevano una storia di cancro alle spalle. Nel periodo di follow-up i medici hanno diagnosticato 8.000 casi di cancro al polmone e, incrociando tutti i dati e isolando i fattori di rischio normalmente associati a questo tipo di tumore, Laurent Azoulay, coordinatore dello studio, ha osservato che gli ace-inibitori erano legati a un aumento del rischio proprio del cancro del polmone del 14% rispetto ad altri farmaci ipotensivi. Nei pazienti che assumevano gli ace-inibitori da un decennio l’aumento del rischio era addirittura del 31%. Il motivo starebbe nel fatto che sono proprio gli ace-inibitori a favorire l’accumulo di sostanze chimiche nel tessuto polmonare, come la bradichinina - associata allo sviluppo del cancro al polmone.
C’è allora davvero da preoccuparsi? Ci vanno cauti i ricercatori, che in ogni caso sottolineano che il loro è un semplice studio di osservazione che non ha posto in evidenza alcun rapporto di causa-effetto tra farmaci e cancro.

 

https://www.bmj.com/content/363/bmj.k4209

https://www.iflscience.com/health-and-medicine/a-common-blood-pressure-drug-has-been-linked-to-lung-cancer-again-heres-what-you-should-know/

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