04-01-2019
Alcuni medici ripetono spesso che molte malocclusioni dentarie e deformità facciali dipendano dall'eredità. Molti docenti universitari sottolineano come la maggior parte delle popolazioni civilizzate siano una mescolanza di molti fondi razziali diversi. Questi numerosi incroci avrebbero portato all'emergere di irregolarità dentarie e facciali: è molto facile quindi scaricare sui progenitori la colpa dei nostri denti irregolari, o concludere che "se il bambino deve portare l'apparecchio per i denti è perchè si è scelto i genitori sbagliati". Ma ci sono sempre stati alcuni che non hanno accettato questa teoria e hanno avanzato ipotesi su fattori causali più logici e comprensibili. Per molti anni diversi ricercatori sono andati in cerca della vera causa delle malocclusioni dentarie. Qualche anno fà, il Dottor Paul Elcan, dell'Università degli Stati della Costa Atlantica, parlava del suo lavoro con la vitamina C nel trattamento delle malformazioni dentarie. A quanto affermava, la regolare somministrazione di forti dosi di acido ascorbico produceva un miglioramento incommensurabile nella respirazione nasale, favorendo così il mantenimento di buone condizioni di salute nei suoi pazienti. Nella grande maggioranza dei casi, inoltre, questa terapia vitaminica gli avrebbe permesso di ottenere risultati più rapidi sul piano ortodontico. Già da anni sembrava chiaro che molti problemi di ortodonzia fossero collegati alla respirazione con la bocca. L'unico tentativo di soluzione in questo senso si limitava all'asportazione delle tonsille e delle adenoidi nei casi estremi: non capitava mai di usare la vitamina C per sgombrare in permanenza le vie nasali.
Il dottor Elcan raccontò un caso che gli rimase impresso nella memoria più di tutti gli altri: tre fratellini che erano tutti e tre allergici alle sostanze più svariate, soffrivano di grave blocco nasale, deviazione del setto e molti altri problemi dentali e facciali. Naturalmente, respiravano solo con la bocca. Non solo: avevano tutti e tre una grave forma di dermatite, con pelle arida e squamosa, tagli dolorosi e sanguinanti nelle braccia, labbra spaccate e piagate, fessure negli angoli della bocca. Questi ultimi sintomi, in particolare, costringevano a rimandare continuamente l'applicazione di una protesi dentaria, che sarebbe stata troppo dolorosa da portare. Propose alla madre se era d'accordo a tentare questo nuovo metodo basato sull'assunzione di vitamina C. Dato che non c'era niente da perdere con questo tentativo, colse a volo l'opportunità e accettò che i bambini prendessero 200 mg di vitamina C almeno quattro volte al giorno e seguissero una dieta precisa. Grazie all'ottima collaborazione della madre, in capo a un mese alcuni di quei sintomi persistenti erano scomparsi e in tre mesi se n'erano andati quasi completamente. A questo punto anche il trattamento ortodontico cominciava a dare i suoi effetti. Già solo la scomparsa dei tagli e delle fessure sulla pelle e le mucose era "un ristoro per gli occhi".
Col passare degli anni cresceva il desiderio di rimettere ordine nei vari pezzi del mosaico che costituisce il problema delle malformazioni dentarie. Decise così di lasciare la sua pratica clinica negli Stati Uniti e si trasferì nel Pacifico meridionale, per studiare le popolazioni primitive che vivono a contatto con la natura e praticamente non soffrono di problemi di ortodonzia. Gli aborigeni australiani erano un esempio perfetto. La loro storia risale a migliaia di anni fà e attraverso questo lungo tempo ci sono stati mutamenti minimi nelle loro abitudini culturali. Sono a tutti gli effetti una popolazione dell'età della pietra. Godono di un'ottima salute, benchè vivano nelle più difficili circostanze che la natura possa offrire: un autentico esempio di "sopravvivenza del più adatto". Hanno imparato ad adattarsi a condizioni estreme. Quello che però è più interessante è il fatto indiscutibile che la loro alimentazione, molto varia, contiene grandi quantità di vitamina C. Gli aborigeni mangiano quasi tutto crudo. Hanno un'ottima dentatura e conoscono pochissime delle nostre malattie moderne. Respirano col naso e non soffrono mai di raffreddore, malgrado vivano nudi, spesso con temperature che la notte scendono sotto zero. Purtroppo, oggi non ce ne sono più molti di questi primitivi, perchè l'uomo bianco li ha spogliati del loro territorio di caccia e di raccolta, costringendoli ad adottare modi e abitudini alimentari "civilizzate". Non è difficile immaginare che cosa è successo di loro: hanno "ereditato" le nostre malattie moderne, un rapidissimo decadimento dentario, gli stessi problemi di malformazioni dentarie e facciali che affliggono l'uomo bianco. Tutto questo è successo in una o due generazioni da quando gli aborigeni hanno accettato il cibo impoverito della civiltà, riducendosi in uno stato compassionevole.