13-01-2019
Presente in ogni cellula dell’organismo, questo cofattore riveste un ruolo primario nel metabolismo energetico. Infatti, favorisce la respirazione cellulare, consentendo alla cellula di utilizzare in modo adeguato i nutrienti assunti per ottenere energia. È largamente utilizzato per la produzione di integratori, in particolare per l’azione protettiva cardiovascolare, ma costituisce anche un ingrediente chiave per la manifattura di cosmetici, cui è attribuita la capacità di ridurre i segni dell’invecchiamento cutaneo. In un recente studio pubblicato su Biofactor, alcuni ricercatori hanno voluto verificare l’effetto dell’assunzione quotidiana di 50 e 150 mg di coenzima Q10 per 12 settimane, sui parametri cutanei di 33 partecipanti. I risultati ottenuti suggeriscono che il consumo di CoQ10 sia in grado di limitare i danni dovuti al cambiamento stagionale (inverno, estate) e migliorare la viscoelasticità, riducendo alcuni segni visibili di invecchiamento. Lo studio ha evidenziato una significativa diminuzione di rughe e microrughe e il miglioramento della texture cutanea. I maggiori risultati si sono ottenuti con le rughe intorno agli occhi, la bocca e il naso, utilizzando il dosaggio più alto. Studi precedenti avevano dimostrano effetti a livello cutaneo in termini di cicatrizzazione, trofismo e accelerazione della riepitelizzazione e la capacità di preservare il collagene. Oltre che per la protezione cardiovascolare, particolarmente utile nell’insufficienza cardiaca, il CoQ10 è utilizzato in alcune malattie neurologiche (Parkinson, Huntington, Alzheimer, atassia di Friedreich e sclerosi amiotrofica laterale), nell’emicrania, nella cefalea e nell’infertilità maschile idiopatica. La sua integrazione è anche consigliata ai soggetti che assumono statine, in quanto questi farmaci tendono a ostacolare la produzione di CoQ10, provocando dolori muscolari (mialgie).