PASSIFLORA AL POSTO DEI FARMACI SEDATIVI.

19-01-2017

Alla passiflora vengono attribuite da sempre proprietà sedative, antispasmodiche e ansiolitiche, confermate dalla sperimentazione animale. Le sostanze responsabili della particolare attività sarebbero il maltolo, gli alcaloidi indolici, e i flavonoidi. Studi recenti segnalano l’esistenza di principi attivi non ancora identificati, di cui uno lipofilo. L’utilizzo della passiflora è indicato particolarmente come sedativo nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini, in particolare nelle turbe minori del sonno. Per la sua azione sedativa è infatti indicata nelle lievi forme di insonnia dovute ad affaticamento, nello stress, nell’insonnia che si manifesta nel climaterio e nella menopausa. In particolare risulta valida nell’insonnia da eccitazione cerebrale, quando cioè l’ostacolo al sonno è dovuto ad un eccessivo lavoro intellettuale o nei soggetti ansiosi e stressati, e nell’insonnia legata ad uno stato depressivo. La passiflora è in grado di provocare un sonno fisiologico ed un risveglio rapido e completo senza conseguenze di depressione o obnubilamento psichico. Con il suo utilizzo non si manifestano pertanto effetti secondari mentre si ottiene una valida sedazione, un sonno di qualità ed un’attenuazione del senso di angoscia.
Alcuni Autori segnalano l’efficacia della pianta, per l’azione neurosedativa e riequilibrante, nelle turbe della menopausa e per contrastare l’insonnia che frequentemente si manifesta durante la convalescenza di malattie infettive ed in particolare nell’influenza. Gli estratti di passiflora sono dotati di attività antispasmodica, e risultano utili nei disturbi gastrointestinali di origine nervosa quali coliti, gastriti e asma. Secondo Paris, la passiflora è dotata di azione protettiva di fronte al broncospasmo: può ritardare ma non impedire la crisi asmatica. Preparati a base di passiflora sono particolarmente indicati nel trattamento dei bambini ipercinetici, eretistici, anoressici, nei quali contribuisce ad influenzare favorevolmente l’equilibrio psicofisico e, quando necessario, l’incremento ponderale. Nell’adulto viene impiegata anche per i trattamento dell’eretismo cardiaco (palpitazioni e tachicardia dei soggetti ansiosi). In ciò ha un utilizzo del tutto simile al biancospino, al quale viene spesso associata.

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