05-02-2019
Le foglie del ginkgo biloba vengono impiegate nelle turbe vascolari della microcircolazione periferica e in particolare nell’insufficienza circolatoria cerebrale. Il ginkgo rappresenta un ottimo medicamento della terza età: le sue preparazioni sono vantaggiosamente proposte nel trattamento dei sintomi legati a quadri di insufficienza circolatoria cerebrale, nelle sequele da ictus, negli acufeni, nelle sindrome vertiginose, nella cefalea, nelle turbe psicocomportamentali, quali perdita della memoria, umore depresso ecc. Viene prescritto nelle arteriopatie obliteranti degli arti inferiori, ovi si ha un’attenuazione importante del dolore, e nella malattia di Raynaud. Flavonoidi e diterpeni sono i costituenti salienti di questa antichissima pianta. I diterpeni del ginkgo sono conosciuti con il nome di ginkgolidi A, B, C, J e M: il ginkgolide B è risultato essere un inibitore del PAF (Platelet Activating Factor), mediatore fosfolipidico intracellulare prodotto da piastrine, leucociti, macrofagi e cellule endoteliali vascolari ed è implicato in svariati processi: aggregazione piastrinica, tromboformazione, processi iniziali dell’aterogenesi, reazione infiammatoria, allergia. Accanto all’attività anti-PAF si manifesta l’azione legata alla presenza dei flavonoidi (azione vitaminoP-simile, diminuzione della permeabilità dei capillari e aumento della loro resistenza) e alla loro azione antiradicalica.
I flavonoidi si caratterizzano però anche per altre attività, quali quella antispasmodica, antinfiammatoria, antiallergica, ipocolesterolemizzante, antivirale, diuretica ecc., che vanno a rinforzare il campo d’azione della pianta. E’ un vasoregolatore, vasodilatatore arteriolare, vasocostrittore venoso, rinforzatore della resistenza capillare, inibitore dell’aggregazione piastrinica ed eritrocitaria; diminuisce l’iperpermeabilità capillare, migliora l’irrorazione tissutale, attiva il metabolismo cellulare in particolare a livello corticale aumentando la captazione di glucosio e ossigeno. Interessante è anche l’azione antiasmatica sostenuta sia dal ginkgolide B che dai flavonoidi. Esistono svariati studi clinici, la maggior parte dei quali effettuati con la tecnica del doppio cieco, che hanno messo in evidenza la migliorata vigilanza e quindi una diversa qualità della vita nei soggetti anziani sottoposti a terapia con ginkgo.