10-02-2019
Ormai è chiaro e assodato: la salute dell’intestino è una delle chiavi del nostro benessere a 360°. Sempre più ricerche mettono in luce come questo organo sia importante, non solo per la salute del tratto gastro-intestinale, ma anche per organi e tessuti molto lontani da lui. Non sono esclusi neppure cervello e sistema nervoso. Secondo una nuova ricerca, condotta in Belgio e pubblicata su Nature Microbiology, la carenza di specifici batteri intestinali sarebbe da collegare alla comparsa di depressione. Per arrivare a questo risultato, il team di ricerca, guidato da Jeroen Raes del VIB-KU di Lovanio, ha messo a confronto la salute di due campioni indipendenti di persone: il primo composto da 1.054 individui che facevano parte dello studio Flemish Gut Flora Project e il secondo composto da 1.062 individui, parte del Dutch LifeLinesDEEP. In entrambi i gruppi, vi erano persone sane e persone affette da depressione.
Studiando il genoma del microbiota intestinale di tutti i partecipanti, sono state notate differenze importanti nella composizione della flora batterica di chi soffriva di depressione rispetto ai soggetti sani. Si è scoperto che sarebbero in particolare due tipi di batteri, il Coprococcus e il Dialister, ad essere in minor numero nell’intestino delle persone depresse. La ricerca ha poi notato come l’attività di alcuni batteri intestinali sia importante per la salute mentale in quanto aiuta nella produzione di dopamina, neurotrasmettitore che ci dona sensazioni di benessere e gratificazione. Averne un maggior numero nel proprio intestino è dunque un vantaggio per cervello e sistema nervoso e abbasserebbe il rischio depressione. Gli stessi ricercatori sono ora pronti a fare un passo successivo. In primavera partirà un nuovo studio utile a capire meglio il ruolo dei batteri intestinali e il loro coinvolgimento nella comparsa di depressione.